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Incidente al Marino:
segnali incoraggianti dai medici,
domani la 13enne verrà operata

ASCOLI - All'ospedale "Mazzoni" la donna viene sedata ma riconosce i familiari. Al "Salesi" di Ancona verranno invece ridotte le fratture all'omero e alla caviglia della ragazzina, ancora in coma farmacologico
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Il tratto (sotto il cavalcavia) del famigerato rettilineo del Marino dove sono state investite mamma e figlia

di Andrea Ferretti

Continuano a essere incoraggianti le notizie sulle condizioni della mamma e della figlia di 50 e 13 anni che lunedì mattina sono state investite da un’auto sotto il cavalcavia di Marino del Tronto. Il marito (e padre della 13enne) continua a fare la spola tra i reparti Rianimazione dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli e del pediatrico “Salesi” di Ancona dove si trova ricoverata la ragazzina. La mamma ha trascorso la sua seconda giornata senza bisogno di essere intubata per la respirazione, anche se viene sedata dai medici perchè ancora molto agitata. Dà segni di miglioramento, sembra riconosca anche chi gli sta accanto. E questo è un ottimo segnale, per cui i sanitari si dicono molto fiduciosi che possa riprendersi al più presto. Significa anche che, quanto prima, potrà essere affidata a una equipe ortopedica di un centro specializzato per essere operata alle caviglie. La parte inferiore delle gambe pare infatti siano finite sotto le ruote di una seconda auto che, subito dopo l’impatto, stava transitando nella corsia opposta di marcia, in direzione Ascoli. Ma su questo non ci sono certezze. Si trova invece ancora in stato di coma farmacologico al “Salesi” la piccola di 13 anni (è nata nel 2004) che, come ogni lunedì, accompagnata dalla mamma si stava recando alla fermata del pullman che l’avrebbe condotta a Teramo dove studia e vive tutta la settimana per tornare nel week end nella casa di Villa Pigna. La sorella maggiore (di 4 anni) insieme al padre anche oggi si è recata al “Mazzoni” per stare vicino alla mamma. Intanto, se non ci sono ripensamenti dell’ultimo momento, la 13enne domani sarà operata al “Salesi”. Gli ortopedici dovranno intervenire sulla frattura scomposta all’omero e quella, sembra meno complicata, alla caviglia. Se sul fronte di mamma e figlia ci sono notizie incoraggianti, non ce ne sono invece sul luogo dell’incidente. Nessuno, almeno ufficialmente, ha fatto sapere se finalmente a quel tratto rettilineo della Piceno Aprutina non verrà più abbinato l’aggettivo “maledetto”. E, soprattutto, se si provvederà a sistemare l’illuminazione che è scarsa di giorno, figuriamoci di notte. E magari se si provvederà a fare (o rifare) una segnaletica, sia orizzontale che verticale, quantomeno deficitaria.


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