di Epifanio Pierantozzi
Va bene “andare in camporella”, o “a fratte”, ma portarsi il divano per sentirsi a casa ci sembra eccessivo. Così, per stavolta, non ce la prendiamo con gli operatori ecologici che non hanno pulito, bensì con quel (o quei, poiché sembra ben pesante) bel tomo che poco tempo fa ha abbandonato un divano rosso a due posti in mezzo alle fresche frasche a est del rilevato autostradale, a poche decine di metri a nord del cimitero.
Chiunque, per la verità non sono poi molti, percorra la strada in auto (difficilmente vi si vede un pedone) l’avrà visto poiché spicca tra il verde di canne e arbusti che dividono l’asfalto dal vicino campo. Perciò non sappiamo se questo “divano da fratta” sia stato o meno segnalato all’Urp comunale oppure alla Picenambiente, pertanto lo facciamo noi augurando un pronto intervento di rimozione. Inutile sperare che si arrivi a scoprire chi ha gettato il divano sul ciglio della strada (eppure, avendolo caricato in auto, sarebbero bastati un paio di chilometri in più per portarlo fino alla Picenambiente, evitando così sia di sporcare che di far spendere denaro pubblico), ma se dovesse accadere gli auguriamo una multa pari al prezzo d’acquisto del nuovo divano.
Una sanzione capace di far ricordare allo “scaricatore di divani” come una fratta non è di nessuno, ma di tutti, sporcaccioni compresi.
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