«Vanno bene le inaugurazioni ma non si possono anteporre alle problematiche che vive la sanità del nostro territorio». Eloquenti le parole del sindaco Pasqualino Piunti, nel corso dell’ inaugurazione del reparto di Geriatria e Lungodegenza Post Acuzie. L’ennesima stoccata data al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. «Noi sindaci –ha aggiunto Piunti- siamo il punto di riferimento per i cittadini che hanno diritto alla salute ed in tal senso dobbiamo vigilare. Non bisogna perdere di vista le criticità dell’ Area Vasta 5 non ci rassicurano con questo territorio che è più a rischio rispetto agli altri. Questa non è una critica ma una lettura di responsabilità che faccio dinanzi ai vertici regionali. San Benedetto vuole certezze in ambito sanitario e vi raccomando il nostro territorio. L’ allestimento dell’ Hospice è un atto di grande civiltà. Ringrazio il comitato che si era costituito per questo obiettivo perché ha raggiunto un importante risultato».
«Questa inaugurazione – ha detto Alessandro Marini direttore generale Asur Marche- non è un arrivo ma una partenza e rappresenta il senso della società che cambia. Da due anni e mezzo il nostro lavoro è quello di guardare avanti. Ci sono delle difficoltà ma l’impegno che ci prefiggiamo è migliore di quello che abbiamo con i mezzi di cui siamo dotati e che non sono pochi. Lasciamo da parte i campanili, i cittadini devono avere risposte e da parte nostra c’è la massima attenzione. Abbiamo all’ opera una quarantina di tavoli di miglioramento costituiti da sanitari. Il tutto e subito è fantasia e l’impegno che rinnoviamo oggi è quello di fare crescere questa sanità».
Intervento che è stato commentato negativamente dal sindaco Piunti, con Marini che è stato ritenuto colpevole dal primo cittadino di San Benedetto, di avere esagerato con le lodi nei confronti della sanità locale.
«Meglio si gestisce il malato cronico –è il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli che parla- e meglio funziona il sistema. Avere trenta posti letto in più non è una cosa banale ma fa funzionare al meglio tutto il sistema. Il nostro obiettivo è quello di destinare tutti i fondi che abbiamo a disposizione alle strutture, utilizzando i 202 milioni di euro del Governo vin investimenti e tecnologie. Insomma puntiamo ad un miglioramento costante da offrire al cittadino con servizi tempestivi e di qualità. Speriamo che il Patto per la salute trovi uno spiraglio perché con quelle risorse si potrà lavorare con maggiore efficacia. Per quanto riguarda la polemica sui posti letto abbiamo soltanto recuperato quelli tolti due anni fa per un’equa ridistribuzione che ha come obiettivo quello del 3,70 per ogni mille abitanti. L’area Vasta 5 attualmente ha una percentuale del 3,75%».
Altra stoccata ai vertici regionali arriva dal segretario provinciale della Cisl Giorgio Cipollini. «Vorremmo avervi qui –ha affermato- almeno una volta al mese per inaugurare progetti in questo territorio che sconta lustri di emarginazione. La sanità deve essere equamente ripartita in tutto il territorio regionale. In passato abbiamo subito una forte penalizzazione ma ora stiamo lentamente recuperando un gap consistente. L’armonizzazione dei servizi è fondamentale ma tuttavia siamo sempre penalizzati rispetto al resto della Regione. E’ necessario cambiare il finanziamento delle Aree Vaste non più concesso in base alle persone residenti ma per il numero delle prestazioni date. Nel Piceno molti non residenti utilizzano le nostre strutture rispetto a quelle di altre piazze. Se qui, poi, c’è una grande proliferazione della sanità privata, un motivo c’è. E cioè che la concorrenza è bassa rispetto ad Ancona e Pesaro».
B.Mar.
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