di Andrea Ferretti
(fotoservizio di Andrea Vagnoni)
«All’inizio arrivavano di notte, di nascosto, come ladri. Poi, sempre più sfacciatamente, hanno cominciato a farlo anche alla luce del sole ben sapendo che i controlli non esistono. Sono gesti di inciviltà che a lungo andare possono creare problemi anche alla salute. L’eternit contiene amianto, ormai lo sanno pure i bambini, e quando questi oggetti di eternit si sgretolano, nell’aria si liberano particelle (di amianto) che nel tempo possono rivelarsi molto pericolose, se non addirittura letali».
La protesta si leva da alcuni abitanti di Rosara, zona periferica di Ascoli scarsamente popolata ma che abbraccia un’area che va dalla Fortezza fino a Mozzano, estendendosi lungo la dorsale sinistra per chi risale la Statale Salaria. Il loro riferimento, preciso e dettagliato, è di alcune autentiche discariche abusive quali si sono ormai trasformati i luoghi deputati alla raccolta (quella non abusiva) dei rifiuti.
Dito puntato su alcune cosiddette “isole” dove ci sono cassonetti in cui dovrebbero essere smaltiti i rifiuti dei residenti. Luoghi che sono invece diventati meta privilegiata di persone prive del minimo senso di civiltà. Per di più codardi che sanno bene di farla franca. Ma cosa succede a Rosara?
Il racconto continua. «Ho visto con i miei occhi – racconta un residente – furgoncini di ditte che operano nell’edilizia arrivare e scaricare di tutto, anche pezzi di eternit, detriti, arredi da bagno e da cucina, letti, materassi, cuscini, sedie, poltrone, divani, mobili, elettrodomestici. Ci sono perfino vecchi apparecchi televisivi che contengono sostanze nocive che vanno smaltiti altrove. Alcuni oggetti sono visibili a bordo strada, altri sono stati invece gettati nelle scarpate sottostanti e stanno lì da anni, coperti ormai dalla vegetazione, e ci rimarranno per chissà ancora quanto tempo».
A questo punto chi si reca a Rosara per gettare un semplice, e a questo punto innocuo, sacchetto di plastica fuori da giorno e orario previsti dalla raccolta differenziata (il “porta a porta” in vigore in città), potrebbe essere scambiato per una persona rispettosa della legge, delle regole e del vivere civile. Quasi quasi si potrebbe indire un premio. E’ mai possibile che nessuno sia mai intervenuto? Dovrebbe farlo il Comune, visto che il sindaco è anche il primo responsabile della salute dei suoi cittadini, ma esistono anche gli ispettori dell’Asur.
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