di Stefania Mistichelli
Sorgerà ad Acquasanta la prima “Bottega della Speranza”. E con essa rinasce un territorio, che vuole ripartire dalla formazione professionale specialistica e dal saper fare. Realizzato dall’associazione di promozione sociale “Laboratorio della speranza” con il sostegno di fondazione Vodafone Italia (che ha raddoppiato la raccolta fondi ottenuta attraverso la piattaforma Eppela) e del Sermig di Torino, il progetto prenderà avvio giovedì 14 dicembre a partire dalle 14 con l’apertura del centro per la comunità e della ludoteca.
«Il centro nasce con l’intento di coniugare i mestieri tipici di un territorio e l’innovazione -spiega don Paolo Sabatini– da qui la scelta di corsi di formazione per idraulico, imbianchino decoratore, wedding planner, birraio, manutentore del verde e guida naturalistica. Si tratta di corsi progettati insieme al dipartimento di marketing dell’Università Politecnica delle Marche, sulla base di una ricerca accurata relativa alle esigenze del territorio. Accanto ai corsi, si terranno laboratori di avvicinamento al mondo del lavoro. L’ispirazione ce l’ha data don Milani: ci interessa non solo il punto di arrivo, ma anche il punto di partenza. Terremo conto dell’unicità delle persone e delle loro esigenze; per questo non abbiamo messo limiti d’età e i corsi sono gratuiti. L’unica condizione è risiedere nel cratere».
La “Bottega della Speranza” è stata realizzata in un appartamento di 160 metri quadri, su due piani, in un ex albergo di Acquasanta Terme. Sono previste stanze per bambini, sale studio, spazi per la ginnastica dolce per gli anziani e ambienti a disposizione per professionisti che stanno già svolgendo le loro consulenze. L’inaugurazione vedrà la presenza del fondatore del Sermig Ernesto Olivero, del presidente della fondazione “Albero della vita Onlus” Ivano Abbruzzi, del vescovo Giovanni D’Ercole, del sindaco Sante Stangoni. Parteciperà anche una rappresentanza dei La Rua, band ascolana che ha dato un contribuito alla realizzazione del progetto.
«È un passo avanti nella ricostruzione, che prosegue per dare un futuro soprattutto ai giovani. -afferma il vescovo D’Ercole- Si tratta del primo di tanti progetti per arrivare alla rinascita, anche sociale, del territorio».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati