Katia Reginella (foto di archivio)
Nuovi guai giudiziari per Denny Pruscino e Katia Reginella, già condannati definitivamente rispettivamente all’ergastolo e a 18 anni di carcere per la morte e la sparizione del cadavere del piccolo Jason. Stamattina sono stati prelevati dalle case circondariali dove sono reclusi (Pruscino a Marino e Reginella a Teramo) per comparire in tribunale ad Ascoli davanti al giudice Rita De Angelis che li ha rinviati a giudizio per le lesioni personali gravi cagionate alla figlia. I fatti risalgono al 2008 a Folignano, dove la coppia viveva, allorquando la piccola riportò un ematoma sotto durale intracranico e la frattura alla clavicola sinistra compatibile con il meccanismo traumatico cosiddetto della “Shaken baby Syndrome”, ovvero lo scuotimento traumatico del bambino.
Denny Pruscino
In un primo momento il caso delle lesioni riportate dalla figlia (insieme a quelle relative all’altro figlio rimasto invalido) era stato archiviato, ma poi durante il processo il giudice Annalisa Giusti, alla luce anche di alcune dichiarazioni emerse, ordinò al pm di formulare un capo di imputazione specifico per il caso della figlia. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal pm Cinzia Piccioni, mentre stamane in aula l’accusa è stata rappresentata dal pm Mara Flaiani. Pruscino è difeso dagli avvocati ascolani Felice Franchi e Vittorio D’Angelo, mentre Reginella da Gianfranco Di Marcello del foro di Teramo. Il processo per le lesioni alla figlia si terrà il 18 giugno 2018.
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