Elezioni il 4 marzo, i candidati delle Marche si scaldano per la corsa al Parlamento. Alcune caselle già chiuse dal Pd, che attende indicazioni più precise dal Nazareno l’8 gennaio, quando si riunirà la direzione nazionale, puntando a chiudere la partita per il 20/23 gennaio. Quasi certo l’addio alle Parlamentarie, esperienza fatta dai democrat nel 2013, per la composizione delle liste, anche perché tra collegi uninominali e listini proporzionali, l’organizzazione diventerebbe piuttosto macchinosa. Si affiderà come di consueto al web, invece, il Movimento 5 Stelle, con il meccanismo del meetup, per la scelta dei candidati. Ancora da calendarizzare gli appuntamenti online. Tutto in work in progress in casa Forza Italia, che dovrebbe presentarsi in coalizione con la Lega, Fratelli d’Italia-An, ed Idea, la nuova formazione che fa capo a Gaetano Quagliariello. A chiudere la panoramica la formazione Liberi e Uguali dell’uscente presidente del Senato, Pietro Grasso. Sedici i deputati da eleggere in regione, otto i senatori.
Marche suddivise in sei collegi uninominali per la Camera più i due listini proporzionali e tre collegi uninominali al Senato più un listino proporzionale. Per il Pd chiara la situazione nel collegio uninominale di Pesaro e Urbino, sia per la Camera sia per il Senato. Per Montecitorio si punta sulla vice capogruppo alla Camera, Alessia Morani, (visto anche il passo indietro di Marco Marchetti che pare non si ricandiderà), mentre per Palazzo Madama viene riconfermato il nome di Camilla Fabbri. Nessuna sorpresa anche per il collegio di Ancona che vedrà il deputato uscente Emanuele Lodolini, ricandidato per la Camera mentre il deputato Piergiorgio Carrescia si presenterà per il Senato (collegio Ancona-Macerata). Per la Camera resta scoperta la casella per il collegio Fano-Senigallia, caduta l’ipotesi Maurizio Mangialardi. Il sindaco di Senigallia è infatti incappato nella legge che vieta ai primi cittadini dei Comuni sopra i 20mila abitanti di candidarsi alle Politiche se non si sono dimessi dall’incarico almeno sei mesi prima dall’indizione delle elezioni. In questo caso i segretari provinciali Sagramola (Ancona) e Gostoli (Pesaro) dovranno trovare l’accordo: un nome sull’uninominale per una provincia – Ancona potrebbe puntare sull’assessora regionale Manuela Bora – e per l’altra un posto di rilievo nel listino proporzionale, a cui, però, potrebbe guardare Roma per piazzare un suo candidato o spingere per un outsider: in pole l’avvocatessa simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, la pesarese Lucia Annibali. Ma l’elezione del consigliere regionale fanese Mirco Carloni (Marche 2020-Ap) a segretario dell’Ufficio di presidenza anche con i voti del Pd, sarebbe stata letta da alcuni come prove di avvicinamento per le prossime Politiche.
Più difficile far quadrare il cerchio nel sud della regione. Il senatore uscente Mario Morgoni, dato per pronto all’addio, ha invece ribadito la sua disponibilità, spinto anche da un documento dei sindaci, capitanati da Osvaldo Messi, primo cittadino di Appignano. Al Senato però il collegio di Macerata è con Ancona (dove è candidato Carrescia), resta quello di Civitanova-Fermo-Ascoli dove certa è la riconferma di Francesco Verducci, nome che potrebbe, però essere speso direttamente dal Pd nazionale, e resta il listino proporzionale che per il Senato è unico per le Marche. Alla Camera, sembrerebbe certa la riconferma di Paolo Petrini per il collegio di Fermo (con Civitanova). Per il collegio Macerata-Camerino, la nuova dirigenza provinciale è spaccata a metà dopo l’ultimo congresso, il che vedrebbe maggioranza e minoranza del partito rivendicare entrambe un posto il lista. L’accordo potrebbe raggiungersi con un nome assegnato alla maggioranza nel collegio uninominale, in pole l’uscente Irene Manzi – ma ad ambire al ruolo anche il segretario regionale Francesco Comi e la componente della segreteria del presidente Ceriscioli, Sara Giannini – ed uno alla minoranza (che fa capo a Morgoni) nel listino proporzionale (insieme a Fermo ed Ascoli) dove potrebbe essere lanciato il nome dell’ex rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini. Indefinita la situazione anche nel collegio per la Camera di Ascoli-San Benedetto, dove chiuso il secondo mandato, non si ripresenterà Luciano Agostini, e per il quale circolano i nomi dei sindaci di Offida, Valerio Lucciarini, e di Monteprandone, Stefano Stracci, presidente dell’assemblea regionale, che non incappano nella legge dell’incandidabilità, guidando Comune sotto i 20mila abitanti) e del già sottosegretario e ex presidente della Provincia, Pietro Colonnella.
Negli altri schieramenti, dopo l’addio della senatrice fabrianese Serenella Fucksia, verso la riconferma tutti i parlamentari grillini delle Marche, che puntano al secondo mandato, anche se, come di consueto per il movimento di Grillo, l’ultima parola sulle candidature spetta al web. Si ripresenteranno, dunque, il pesarese Andrea Cecconi, e le deputate Donatella Agostinelli (Jesi) e Patrizia Terzoni (Fabriano). Ma i pentastellati puntano a raddoppiare il numero dei rappresentanti in parlamento e dunque ad ampliare la rosa dei candidati, che sarà sempre vagliata online.
Situazione da definire anche in casa di Liberi e Uguali, la nuova formazione politica guidata dall’ex presidente del Senato, Pietro Grasso, che unisce Mdp, i fuori usciti dal Pd e Sinistra italiana. Tra i big della regione potrebbe esserci la presidente uscente della Camera, Laura Boldrini, che ha già ufficializzato la candidatura e potrebbe scegliere proprio il collegio di Ancona. Boldrini, originaria di Jesi, eletta nel 2013 a Roma, è stata durante il suo mandato molto vicina alle Marche, dove è tornata spesso, anche di recente per iniziative e manifestazioni. La deputata di Fano Laura Ricciatti, eletta nelle fila di Sel la scorsa tornata elettorale, potrebbe cercare la riconferma nella nuova compagine, ma dovrà vedersela la deputata ex Pd di Senigallia Beatrice Brignone. Anche il consigliere regionale di Ancona Gianluca Busilacchi (ex Pd ora Mdp) potrebbe tentare la via romana.
Giochi ancora aperti nel Centrodestra, che dovrebbe presentarsi con un’unica coalizione che comprende Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia-An e Idea di Quagliariello, e che ha rinviato la definizione degli assetti a dopo le festività natalizie. Il metodo potrebbe essere quello di assegnare a ciascuna forza politica il capolista di collegi uninominali e listini proporzionali. L’unico punto fermo, qui nelle Marche, pare sia il vicepresidente della Camera, Simone Baldelli di Forza Italia e potrebbe scegliere le Marche anche il coordinatore nazionale degli Enti locali Marcello Fiori, a quanto pare sponsorizzato dal sindaco di Ascoli Guido Castelli con cui condivide tante prese di posizioni e iniziative tra cui l’ultima sulla famiglia. Ma il big ascolano pronto a scendere in campo per Forza Italia è il vice presidente della consiglio regionale Piero Celani, vicinissimo al numero 2 di Forza Italia Antonio Tajani. Circola con insistenza anche il nome del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui.
Pronta alla riconferma anche la senatrice fabrianese Serenella Fucksia (ex M5S ora Idea). Ma anche il coordinatore regionale degli azzurri ed attuale senatore, Remigio Ceroni, è pronto ritentare la corsa per Palazzo Madama nel listino proporzionale. In quota Lega, indiscrezioni parlano del sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, mentre in quota FdI-An, ci sarebbe il sindaco di Potenza Picena, Francesco Acquaroli, possibile capolista per la Camera nel collegio di Civitanova-Fermo, mentre per il collegio di Pesaro potrebbe scendere in campo il sindaco di Pergola, Francesco Baldelli (FdI-An).
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