di Renato Pierantozzi
E’ stato eletto da pochi giorni vice presidente del Consiglio regionale, ma il 2018 potrebbe regalargli nuove sorprese…politiche. Parliamo del consigliere regionale ascolano Piero Celani (Forza Italia) che si “confessa” a Cronache Picene.
Che cosa significa essere vice presidente del Consiglio regionale?
«Significa entrare nel vivo dell’attività legislativa di un organismo che funziona a tutti gli effetti come un parlamento. A metà mandato c’è stato il rinnovo dei vertici del Consiglio con la conferma del presidente Antonio Mastrovincenzo e la mia nomina. Sono l’unico rappresentante del sud della Regione in uno snodo fondamentale dove si decidono patrocini, compartecipazione ed anche contributi. Ci sono molte opportunità che magari associazioni, società sportive e altre realtà non conoscono e per questo non presentano nemmeno progetti o richieste. Sto vivendo un’esperienza bellissima ad Ancona dove sarò presente ora 4 volte a settimana. Sin dall’inizio della legislatura si è rivelata azzeccata la scelta di stare nella commissione lavoro e attività produttive. In commissione, infatti, si fa l’80% del lavoro visto che molte proposte arrivano in aula blindate senza possibilità di modifica».
Terremoto e altri fondi gestiti dalla Regione, che possiamo aspettarci dal 2018?
«I soldi ci sono, ma credo che sia necessario cambiare passo sulla gestione snellendo le procedure con provvedimenti più snelli come nel caso di Arquata dove ci sono da ricostruire intere frazioni a partire dal capoluogo. Personalmente ero favorevole all’adozione di un modello “L’Aquila” al posto di tante aree per le casette senza consumare suolo e dando un minimo di socialità in palazzine di 2 piani con 4/6 appartamenti. Anche sui sopralluoghi privati sono stati fatti errori a partire da quello iniziale di non coinvolgere i tecnici locali. In sintesi la gestione dell’emergenza è tutta da rivedere e non può essere considerata un modello».
Tra 64 giorni, il 4 marzo, si vota per il Parlamento, che farà Piero Celani?
«L’esperienza da consigliere regionale non pensavo che mi piacesse così tanto. Poi se bisogna dare una mano (per il Parlamento, versante Camera dei Deputatindr)…volentieri, sono a disposizione. Mi auguro che nei collegi uninominali ci siano candidati locali altrimenti faremo il gioco dei grillini. Personalmente non devo presentare un curriculum a Roma visto che dopo 15 anni mi conoscono. Se serve gente che “tira” nei collegi…».
Nel recente passato non ha risparmiato frecciate all’amministrazione comunale di centro destra guidata da Guido Castelli parlando di “declino” della città. La pensa ancora così?
«Per amministrare una città credo che bisogna coinvolgere un po’ tutti. Si sarebbe potuto fare meglio coinvolgendo ad esempio le esperienze passate. Invece non c’è stato invece questo approccio. E’ vero che sono stati anni difficili, ma penso che, almeno sul centro storico, si sarebbe potuta dare continuità a quanto fatto in passato. Penso alla riqualificazione o agli eventi messi in campo a suo tempo coinvolgendo anche Pizzingrilli per tenere botta ai centri commerciali. Quando ero sindaco ne aprirono due nel giro di pochi mesi nel 2001. Mi ricordo ancora l’inaugurazione….Eppure con i fondi dei Prusst per la riqualificazione delle facciate (1,5 milioni) e poi delle vetrine dei negozi insieme ad un calendario di eventi basato sulla qualità riuscimmo a bilanciare lo sviluppo dei centri commerciali. Altrimenti la città rischia di spostarsi sempre più ad est con le nuove aperture previste vicino all’Oasi».
Che si può fare di più, in concreto, per il centro storico?
«Serve un piano straordinario anche alla luce delle centinaia di abitazioni inagibili per il sisma che allontanano i residenti. Penso ad esempio ad un intervento sui negozi sfitti disincentivando chi vuole speculare tenendo i prezzi alti e lasciando le vetrine chiuse».
Non è che vuole anche candidarsi a sindaco nel 2019?
«Il primo amore non si scorda mai»
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Mi spiace contraddire, ma chi non vive sulla propria pelle le avversità della vita non capisce un ca@@o, e non può essere d aiuto al popolo
Hai perfettamente ragione, ho iniziato a 18 anni a vivere le avversità della vita sulla mia pelle…se poi c’è qualche scienziato che di avversità ne capisce più di me, tanto di cappello…ci misureremo con i fatti e non con le chiacchiere e le offese, ….e quando vorrete, con i voti degli Ascolani, ovviamente mettendoci la propria faccia, non quella degli altri. Tanto non dobbiamo aspettare molto , per tirare le somme, al max un anno, o poco più…..intanto nell’attesa, auguri .
Aiaiiii
Auguri di un felicissimo2⃣0⃣1⃣8⃣caro Piero a te e familiari❤❤❤