Emergono particolari sempre più inquietanti in merito al rogo che la notte scorsa ha semi distrutto e reso inagibile la palazzina di via Tevere a Pagliare di Spinetoli destinata ad ospitare migranti. L’abitazione è inutilizzabile a partire dai solai danneggiate dalle fiamme alimentate anche da un venticello che ha reso ancora più difficile l’opera di spegnimento da parte dei pompieri. Sull’origine dolosa non sembrano esserci dubbi al punto, da una prima ricognizione interna, sono state rinvenute tracce di “diavolina” (comunemente usata in casa per accendere il fuoco) sopra i letti. Spuntano anche i primi testimoni. Alcune persone di ritorno da un cenone in un locale della zona hanno visto allontanarsi di corsa dalla palazzina due giovani. Saranno comunque le indagini dei Carabinieri (presenti stanotte quelli della stazione di Monsampolo e il Radiomobile di San Benedetto) a fare piena luce sulla vicenda che già sta scatenando reazioni e prese di posizioni anche alla luce di quello che avvenne il mese scorso quando contro l’arrivo dei migranti si svolse una marcia di protesta a cui prese parte anche il sindaco Alessandro Luciani. Alle 16, ad Ascoli sotto la Prefettura, si è svolto un presidio antirazzista annunciato su Facebook dall’ex consigliere comunale di San Benedetto, Daniele Primavera che ha diffuso anche la foto della palazzina bruciata. Gli esponenti del comitato, a causa della pioggia battente, si sono radunati nell’androne del palazzo del Governo e sono stati poi ricevuti dai funzionari Sui social (e non solo) invece, c’è chi non la pensa così. Col diffondersi della notizia, infatti, non sono mancate frasi di giubilo in stile “chi brucia a Capodanno…” o “l’anno inizia benissimo” a cui c’è poco da aggiungere. Secondo la Prefettura, tuttavia, non erano in programma arrivi imminenti di immigrati nella palazzina di via Tevere. Lo riporta una nota dell’Ansa in cui si sottolinea che era stato “previsto eventualmente l’utilizzo dell’immobile per ospitare stranieri non accompagnati”.
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Va bè ma ora è sufficiente che tutti coloro che erano favorevoli se ne mettano in casa uno a testa. 37 di favorevoli ce n’erano no? Tanti erano per l’accoglienza no? Fatevi sotto ora e aprite le porte delle vostre case e i vostri cuori che è Natale! Se davvero è doloso, cosa gravissima e da condannare fermamente, le istituzioni devono riflettere su come è gestita l’accoglienza, in maniera confusa e senza un minimo rispetto delle comunità locali. L’amministrazione comunale era venuta a conoscenza di questa cosa quasi per caso e a giochi fatti e… niente, fa già ridere così. L’accoglienza è un dovere morale e cristiano e non va trasformata in un business.