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Il sindaco Luciani in Prefettura
Incendio, mix tra diavolina e miscela

SPINETOLI - Emergono nuovi inquietanti particolari sul rogo che ha semidistrutto la palazzina di via Tevere dove era stato ipotizzato l'arrivo di minori immigrati. Si muove la Procura
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Rogo di Spinetoli, la Procura di Ascoli ha aperto un fascicolo per “incendio doloso aggravato dall’odio razziale” . E’ quello che ipotizza il pm Umberto Monti che insieme ai carabinieri questa mattina ha svolto un sopralluogo nella palazzina di via Tevere data alle fiamme nella notte di san Silvestro. Lo stabile è completamente inutilizzabile visto che l’alta temperature sprigionata dalle fiamme ha danneggiato solai, colonne e fatto esplodere coppi e rivestimenti interni.

La palazzina bruciata

Oltre alla diavolina per far incendiare i letti, potrebbe essere stata usata anche della miscela vista la presenza di macchioline oleose rimaste dentro l’abitazione dopo lo spegnimento da parte dei vigili del fuoco. La miscela, un tempo utilizzata comunemente per i motorini e ancora oggi per decespugliatori e attrezzi simili , è un composto di benzina e olio, due sostanze micidiali per propagare le fiamme. Proprio l’utilizzo di questo combustibile potrebbe essere un indizio utile per risalire agli autori. Al momento in mano agli investigatori del comando provinciale dei carabinieri di Ascoli non ci sarebbero identikit o sospettati. Intanto nel pomeriggio il sindaco Alessandro Luciani, da oltre un mese alle prese con il caso migranti, si è recato in Prefettura per un incontro con il Prefetto alla luce del gravissimo episodio che ha scosso l’intera comunità picena finendo anche alla ribalta nazionale

(servizio in aggiornamento)


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