di Maria Nerina Galiè
Anno nuovo, comandante nuovo, almeno per la Stazione dei Carabinieri di Comunanza: il maresciallo maggiore Giovanni Croce, 48 anni, sposato con due figli, laurea in giurisprudenza, originario di Teramo ma al servizio dello Stato sempre in territorio ascolano, dallo scorso 6 novembre è a capo della caserma di viale Ascoli.
Nell’Arma dal 1989, il comandante Croce ha ricoperto diversi incarichi di rilievo, tra cui quello di pubblico ministero ad Ascoli Piceno, dal 2002 al 2005, per i reati di competenza del giudice di pace. Appena prima di approdare a Comunanza, il sottufficiale è stato vice comandante della Stazione di Folignano, dove si trovava l’ormai tristemente noto 24 agosto 2016. «Come tutti gli altri militari, fin dalle prime ore dal sisma, mi sono attivato per accorrere in aiuto della popolazione. Ad Arquata del Tronto, in particolare, avevo prestato servizio dal 1999 al 2002 e proprio lì ho dovuto lavorare in prima linea nella ricognizione cadaverica insieme ai medici legali. Conoscevo gran parte delle persone che ho soccorso tra le macerie o di cui, purtroppo, ho dovuto identificare il corpo».
Un compito ingrato, ma necessario. «Sì, ho ricevuto anche l’encomio solenne per il servizio prestato, ma è stato un compito ingrato e doloroso».
Comunanza, come tutta la zona cratere, ha visto Carabinieri ed altri rappresentanti delle Forze dell’ordine impegnati nelle attività di sicurezza e soccorso. «E continueranno. Dal corrente mese di gennaio, faranno base a Comunanza venti carabinieri, preposti al controllo di tutta la zona montana colpita dal sisma. Saranno impegnati nella tutela del territorio e dei cittadini e nell’antisciacallaggio per le abitazioni danneggiate, rimaste quindi disabitate».
Insediatosi da nemmeno due mesi, cosa può dire del suo nuovo incarico? «Comunanza mi ha stupito positivamente per la vivacità economica. Vi sono numerose aziende che impiegano un gran numero di lavoratori sia locali che provenienti da altri comuni».
Comunanza conta 3.081 residenti (di cui 262 stranieri, fonte ufficio anagrafe al 31/12/2017) e vanta l’insediamento di circa 140 industrie che, insieme ai servizi e alle attività commerciali, offrono lavoro ad oltre 2.700 persone.
«Questa realtà richiede da parte mia, così come dei miei predecessori, un’attenzione particolare alla sicurezza sulle strade, presidiando le arterie più importanti nelle ore di punta. Nel contempo, vigiliamo sulla popolazione per scoraggiare eventuali malintenzionati. Più persone, si sa, più rischi. I servizi sono organizzati in modo da coprire l’intero arco della giornata e a volte anche le ore notturne».
Ci sono stati incidenti? «Una automobilista, poco prima di Natale, ha perso il controllo dell’auto su una strada comunale ghiacciata ed stato richiesto il nostro intervento».
A causa del ghiaccio o delle condizioni della strada? «Io posso dire ghiaccio».
Interventi di rilievo fino ad ora? «Devo dire che la situazione mi appare piuttosto tranquilla, dovuta anche al fatto che la maggior parte della cittadinanza vi è radicata da generazioni, quindi il tessuto sociale risulta omogeneo e collaudato. Solo una volta, lo scorso dicembre, siamo intervenuti per sedare una rissa tra cittadini indiani, avvenuta al centro del paese. Alcuni di loro hanno riportato lesioni gravi e tutti e 8 sono stati tratti in arresto. Sono ora in attesa di giudizio con l’obbligo di dimora. Ma lo storico della Stazione che ora presiedo mi dice che simili episodi sono tutt’altro che frequenti».
Tutto sembra iniziare sotto i migliori auspici. Al nuovo comandante dei Carabinieri di Comunanza – un organico di 6 militari per un territorio di oltre 54 km quadrati – i migliori auguri di buon lavoro.
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