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Palermo, Pescara e Empoli
spendono di più per gli stipendi
L’Ascoli al quint’ultimo posto

SERIE B - Il monte ingaggi del Picchio è di 5.509.000 euro. Ricco "paracadute" per le retrocesse dalla serie A. L’esempio positivo del Cittadella: spende meno di tutti ed è in zona playoff. Dati aggiornati al girone di andata
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Il patron Bellini insieme al ds Giaretta e mister Cosmi il giorno della presentazione del nuovo allenatore

di Bruno Ferretti

Il Palermo ha chiuso il girone di andata al primo posto della serie B con 39 punti in 21 partite. Ma è primo anche nella graduatoria  del monte stipendi ovvero nella spesa che deve sostenere per pagare calciatori e staff. Il Palermo spende 15 milioni e 496.000 euro. Una cifra davvero elevata. Al posto d’onore del monte stipendi c’è il Pescara con 1 milioni e 963.000, al terzo l’Empoli con 9 milioni e 941.000 euro. Sarà pure un caso ma Palermo, Pescara ed Empoli sono le tre squadre retrocesse dalla serie A che hanno usufruito del cosiddetto “paracadute” ovvero una somma sostanziosa per tamponare i minori incassi causati dal calo di categoria e rispettare contratti onerosi stipulati quando la squadra era in serie A. La somma dei paracadute è diversa fra una squadra e l‘altra dipende da vari parametri, primo fra tutti dai campionati disputati in serie A. Il Palermo ha incassato una ventina di milioni, l’Empoli circa 15, il Pescara 10.

L’amministratore delegato bianconero Cardinaletti (Foto Perozzi)

Nella classifica seguono Bari (9 milioni 347.000 euro), Parma (9 milioni 86.000), Cremonese (8 milioni 664.000) e Venezia (8 milioni 366.000). Tutto sommato è una graduatoria che rispecchia la classifica con qualche eccezione: il Pescara ad esempio, con tuto quello che spene dovrebbe stare molto più di un modesto undicesimo posto. Ammirevole, invece, il Cittadella, prossimo avversario dell’Ascoli,  che spende meno di tutti per gli stipendi (3 milioni 5.000) ma si trova al settimo posto in piena zona playoff. Segno evidente di una gestione oculata, di scelte giuste, di una società che no ha grandi risorse ma funziona bene.

Come si può vedere nella tabella (sotto) ripresa dal giornale on line “cittadellaspezia.com”, l’Ascoli Picchio naviga in retrovia, al quint’ultimo posto con 5 milioni  509.000 euro: cifra comprensiva di 1 milione e 486.000 euro di bonus, se ci saranno. Meno dell’Ascoli spendono Perugia, Pro Vercelli, Ternana e Cittadella.

Naturalmente questa graduatoria nel girone di ritorno cambierà perchè qualche squadra spenderà di più (rispetto all’andata), qualche altra di meno. Dipenderà dai giocatori ingaggiati o ceduti. L’Ascoli è probabile che nel ritorno spenderà di più perchè ha già preso tre rinforzi, un altro, o forse due, potrebbero arrivare, mentre di uscite ancora non si parla. Del resto il Picchio, nel tentativo di salvarsi, è costretto a rinforzare la squadra rimediando agli errori compiuti e alle scelte sbagliate fatte nello scorso mercato estivo.


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