di Maurizio Capponi
Grande e convinta partecipazione di pubblico al Santuario San Giacomo della Marca di Monteprandone (Ascoli) per il convegno “Territorio e Spiritualità – Umanesimo, Lavoro, Ecologia”. Il tema di fondo dell’incontro era il turismo religioso nelle Marche, una risorsa importante per tutto il territorio della regione ma che ancora non esprime appieno la sua potenzialità; soprattutto nel Piceno sono trascurate e sottovalutate le varie eccellenze presenti in tutte le realtà locali dal capoluogo ai piccoli paesi fino agli specifici siti religiosi.
Oltre al saluto del sindaco Stefano Stracci, le presenze di Moreno Pieroni assessore al turismo ed alla cultura della Regione Marche, già sindaco di Loreto – quindi particolarmente attento al tema affrontato – e di padre Ferdinando Campana (ministro provinciale dei Frati minori delle Marche), hanno dato un importante significato all’evento. Se da un lato sono state ribadite dall’assessore le prossime attivazioni delle Vie Lauretane, per la fine del 2018, e delle Vie Francescane, nel corso del 2019, padre Campana si è soffermato sulla grande, e misconosciuta, importanza che le Marche hanno nella crescita e nello sviluppo del francescanesimo. Entrambi gli interventi, coordinati da Pietro Colonnella, presidente di Smart Piceno, hanno messo l’accento sul rilievo strategico che il turismo religioso può svolgere in ambito, spirituale, culturale ed economico. Un turismo fortemente compatibile con la nostra regione che ha una sua riconosciuta centralità nella storia dell’arte religiosa, del monachesimo, del legame tra la terra e lo spirito, nella nascita dell’economia “etica”.
Non a caso proprio San Giacomo della Marca, nominato francescano da San Bernardino, è stato il fondatore dei Monti di Pietà primo, e raro, esempio di economia solidale che consentiva ai poveri di impegnare i propri piccoli beni con modici interessi che venivano poi devoluti ai poveri stessi, sfuggendo così agli usurai del tempo. Padre Campana ha motivato le sette visite che San Francesco ha fatto nella nostra regione sia per il desiderio di intraprendere, partendo da Ancona, il viaggio verso la Terra Santa, riuscito solo all’ultimo tentativo, sia per la sentita accoglienza ed applicazione che la popolazione dava alla sua parola.
Le testimonianze della popolarità del santo di Assisi sono tuttora visibili nei numerosi luoghi che lo ricordano, prima fra tutte la chiesa di San Francesco che si affaccia sulla Piazza del Popolo di Ascoli nata per ricordare la sua visita in città nel 1215 quando, in “Piazza dell’Arengo”, parlò al popolo ascolano. Un altro elemento portato alla luce da padre Campana è stato il dato che colloca la Regione Marche al primo posto in Europa, e quindi nel mondo, come applicazione dello stile Romanico nelle città, nei borghi, nelle strutture religiose.
Ascoli sicuramente contribuisce in modo determinante al raggiungimento di questo speciale primato. Attraverso l’implementazione del turismo religioso ci sarà l’opportunità di conoscere meglio la nostra storia, di dare maggiore risalto alla spiritualità del nostro paesaggio, di offrire ai giovani occasioni di lavoro nella propria regione.
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