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Fondazione lirica e bilancio Ciip
Via libera dal Consiglio comunale

ASCOLI - Stamane il nuovo organismo regionale è stato presentato al foyer del Ventidio Basso dal sindaco Guido Castelli. Sostegno bipartisan anche per la società che gestisce il ciclo integrato delle acque
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Via libera dal Consiglio comunale al bilancio di previsione 2018 della Ciip e all’adesione di Ascoli alla costituenda rete lirica regionale. Astenuti, in entrambi gli atti, gli esponenti del Movimento Cinque Stelle. A favore invece centro destra e Pd. Nel caso dell’acqua era stato il presidente della commissione consiliare “Lavoro e sviluppo economico”, Simone Matteucci a presentare  gli aspetti più significativi  dell’atto a partire dalla realizzazione dell’acquedotto di soccorso a Castel Trosino per 4 milioni di euro destinato a rifornire la città di Ascoli in caso di crisi idrica. Sulla cultura arriva anche la soddisfazione del gruppo consiliare del Pd.

Il presidente della Ciip spa Giacinto Alati

«Il Pd -affermano i consiglieri in una nota-  nell’ottica di accogliere positivamente quel che di buono viene proposto per la città ha votato  favorevolmente; al contrario di altre forze di opposizione di centrodestra che in un’altra un’altra città marchigiana hanno preferito un voto contrario o di astensione. Fatta questa doverosa premessa è bene fare una piccola cronistoria di quanto avvenuto e capire quali sono gli obiettivi.

La creazione di una Fondazione Lirica delle Marche va a “istituzionalizzare” quanto fatto sin dal 2014 con la sottoscrizione di un protocollo per la Rete Lirica delle Marche.  C’è da ringraziare Pietro Marcolini per la vision riguardante l’organizzazione del sistema della Lirica nelle Marche superando le tradizionali divisioni dei tanti teatri che avevano una  vocazione lirica.  A livello regionale spiccano ROF e Macerata Opera Festival unitamente a esperienze importanti come Ascoli, Fermo e Fano». Gli obiettivi diversi ed importanti, tengono conto degli enti locali e delle maestranze. L’adesione alla Fondazione Lirica delle Marche ci dà infatti l’opportunità di avere produzioni di qualità ad un minor costo complessivo.  Unitamente a ciò vi è anche l’impegno di usare maestranze locali. «Un rapporto dei sindacati -continuano i dem ascolani- spiega infatti come gli artisti impiegati nel mondo dello spettacolo siano spesso sottopagati, precari, senza tutele e senza contributi, costretti a fare il secondo e terzo lavoro, disoccupati per un terzo dell’anno. Ciò si traduce in un impiego dei tecnici ad esempio di Macerata o nel caso ascolano del Coro Ventidio Basso, giunto ad una visibilità nazionale che oramai può vantare partecipazione costante a produzioni liriche non solo in territorio regionale.

Il coro del Ventidio Basso di recente protagonista a Jesi

La Fondazione Lirica delle Marche ci da ulteriori opportunità di finanziamento. I due canali di finanziamento FUS usuali (che con il tempo diminuivano tanto che dal 2014 erano a rischio le produzioni) erano Ascoli Fermo e Fano unitamente ai teatri di Tradizione di Macerata e Jesi che necessitano una particolare programmazione. A ciò si aggiunge l’ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale) della FORM.  Questo risulta essere uno dei pochi progetti in italia che mette insieme ICO, circuiti di Lirica Tradizionale e Teatri di Tradizione, tanto da avere l’attenzione del ministero.Un altro piccolo passo verso una produzione culturale di qualità.

 

 

 

 


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