Smascherati gli autori delle rapine Agivano in coppia e studiavano i colpi nei minimi particolari
SAN BENEDETTO - Nel mirino di Federico Zarroli (era già dietro le sbarre) e Salvatore Corvino a ottobre e novembre 2017 il distributore Ip di viale dello Sport e una tabaccheria all'Agraria. Ma avevano anche aggredito e derubato una commerciante. Incastrati dalle immagini delle videocamere
Era stato arrestato col bottino in mano, ben 25 euro strappati dal marsupio del benzinaio, ma ora è stato incolpato di altri reati. Così, in carcere dal 29 novembre scorso, oggi è stato “riarrestato” nella cella al carcere di Marino del Tronto. Parliamo del 40enne sambenedettese Federico Zarroli, al quale sono state imputate altre due rapine. A raggiungerlo in carcere, questa mattina, è stato anche il complice di due delle tre rapine a lui imputate: il 32enne casertano Salvatore Corvino, residente a Centobuchi di Monteprandone.Così, dopo tre mesi dalla prima rapina, gli agenti del Commissariato di Polizia di San Benedetto chiudono le indagini con un “bottino” di due arresti.
Federico Zarroli, 40 anni
La prima rapina, imputata al solo Zarroli, risale alle prime ore di domenica 22 ottobre quando due persone bloccarono, nel cortile della sua abitazione, una commerciante uscendo da casa per recarsi al lavoro (una pasticceria) con in borsa circa 10.000 euro. Uno dei due, nonostante la donna iniziasse a urlare a gran voce, afferrava la borsa e, per vincere la resistenza della signora, la gettava a terra – nella caduta riportava lesioni guaribili in tre settimane – poi fuggiva a piedi insieme al complice, proprio il Zarroli. Durante la indagini gli agenti individuavano, grazie alle immagini di telecamere installate in zona, l’auto del Zarroli transitare più volte davanti all’abitazione della donna. Insomma, un vero e proprio pedinamento per scoprire le abitudini della vittima e poi mettere a segno la rapina. Da questo momento i poliziotti della Sezione Anticrimine iniziavano a pedinare lo Zarroli. Attività che dava i suoi frutti in occasione della rapina al distributore di benzina a Porto d’Ascoli di mercoledì 29 novembre.
Ma due giorni prima lo Zarroli, insieme a Salvatore Corvino che restava alla guida dell’automobile del primo, con il volto coperto da una sciarpa e pistola in pugno (la stessa poi sequestrata due giorni dopo e risultata un’arma giocattolo), poco dopo mezzogiorno entrava nella tabaccheria all’Agraria. Sotto la minaccia della pistola si faceva consegnare circa 150 euro dalla commessa, poi “ripuliva” la cassa di altre 150 euro. I due scappavano in auto.
Salvatore Corvino, 32 anni
Un bottino misero. Così i due, sempre con il Corvino nell’auto di Zarroli ad aspettare il complice, eccoli il 29, dopo le ore 18, pronti a ripetere il colpo al distributore Ip di viale dello Sport a Porto d’Ascoli. Stavolta il Zarroli si copre la faccia con una maglia annodata e punta la pistola centro il titolare del distributore. Questi opponeva resistenza, ma lo Zarroli lo strattonava e lo costringeva a consegnare quanto aveva nel marsupio: 25 euro. Ma questa volta gli agenti, che continuavano a “tenerlo d’occhio”, non gli danno il tempo di raggiungere la sua auto, con il Corvino alla giuda, e lo bloccano.
Le indagini sono continuate fino a quando, nei giorni scorsi, il Gip del Tribunale di Ascoli Annalisa Giusti, su richiesta del sostituto procuratore Lorenzo Maria Destro, non ha emesso due ordini di custodia cautelare, eseguiti stamane nei confronti di Federico Zarroli e Salvatore Corvino.