di Stefania Mistichelli
Inserimento lavorativo e integrazione sociale con “Agricoltura 2.0”, il progetto promosso dalla cooperativa sociale P.A.Ge.F.Ha. realizzato in collaborazione con la Fondazione Carisap. «L’iniziativa consiste nella creazione di una cooperativa sociale di tipo B -ha spiegato Mirko Loreti di P.A.Ge.F.Ha.- a valenza prevalentemente agricola, che nasce sulla scorta dell’esperienza dell’Orto di Paolo, un centro diurno per ragazzi autistici nato nel 2013 con lo scopo di creare laboratori di tipo occupazionale. Con questo progetto abbiamo voluto fare un passaggio ulteriore, trasformando i laboratori in una vera e propria attività. Per farlo, abbiamo messo in piedi una rete di soggetti che, ognuno per le proprie specificità, collaborerà alla realizzazione».
Ecco dunque l’amministrazione comunale e l’ambito territoriale sociale XXII, che avranno il compito di indicare quali saranno i soggetti beneficiari; l’Umea dell’Area Vasta 5 e il nascente centro regionale autismo per età adulta, che contribuirà alla costruzione del progetto di vita dei soggetti coinvolti; l’istituto agrario “C. Ulpiani” e il liceo classico “Stabili – Trebbiani” che parteciperanno con l’alternanza scuola/lavoro; l’associazione “Gigaro 88” che darà il suo contributo in termini di competenze agricole vere e proprie; la cooperativa sociale “Primavera” e l’associazione genitori “Insieme a voi” che metteranno in campo le esperienze maturate con l’Orto di Paolo sulla scorta del cosiddetto “dopo di noi” che non poco preoccupa le famiglie con un componente disabile che si avvia all’età adulta; il gruppo Gabrielli che sosterrà il progetto vendendo i prodotti coltivati dalla nascente cooperativa nei propri punti vendita.
La cooperativa sorge in zona Marino del Tronto, su un terreno agricolo di 2,5 ettari. «Coltiveremo ortaggi, che in parte saranno trasformati, e produrremo olio -spiega l’agronomo Fabio Ascarini, dell’associazione Gigaro 88 – Naturalmente non punteremo tanto sul volume della produzione, ma sul suo valore aggiunto: inviteremo i clienti a venirci a trovare e sarà valorizzata la vendita diretta».
Primo obiettivo del progetto, dunque, il raggiungimento della massima autonomia possibile per i ragazzi coinvolti, in un’ottica di grande integrazione tra normodotati e disabili. «In fase di start-up -conclude Loreti- saranno contrattualizzate due persone (uno dei due, normodotato, Fabio Ascarini, l’altro con disabilità) che saranno affiancati da cinque inserimenti lavorativi l’anno nel corso dei due anni di durata del progetto, con la speranza di poter proseguire e aumentare il personale in futuro. Ci sarà poi il coinvolgimento degli studenti in alternanza scuola/lavoro».
Parallelamente a questo, il progetto mira a supportare la comunità sociale agricola del territorio, creando una rete di relazioni tra tutti i soggetti coinvolti attraverso l’implementazione di una app che favorisca lo scambio di informazioni su eventi legati al mondo dell’agricoltura sociale e che diventi una vetrina virtuale per vendere e mostrare i propri prodotti.
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