di Claudio Romanucci
VERCELLI – Avvicinati nel dopogara, nessuno ha voglia di parlare. Si tratta di Fulvio Fiorin (allenatore esonerato, ma sotto contratto con la società bianconera) e l’amministratore delegato Andrea Cardinaletti. Quest’ultimo è stato a lungo al telefono (sicuramente con il presidente Francesco Bellini), poi si è intrattenuto con il diesse Giaretta e il tecnico Cosmi.
Nel settore ospiti i circa settanta tifosi dell’Ascoli hanno urlato nel finale la loro rabbia ai giocatori, i quali prima di tornare negli spogliatoi hanno sentito le loro… sacrosante ragioni. L’Ascoli visto oggi soccombere in un importantissimo scontro salvezza ha davvero poche chance per evitare le fiamme dell’inferno: o si cambia rotta o sono guai.
Dopo un lungo conciliabolo, è arrivato l’ordine perentorio dal Canada. Il patron Bellini ha infatti ordinato che la squadra resterà lontano da Ascoli. Considerando infatti che la prossima partita si giocherà a Novara (seconda trasferta consecutiva in Piemonte), i bianconeri resteranno in zona. Del resto, prima del match di Vercelli la squadra ha svolto l’ultimo allenamento al centro sportivo Novarello, messo a disposizione col Novara con cui il ds Giaretta (un ex) è rimasto in ottimi rapporti.
Sul fronte piemontese, si torna a respirare aria di fiducia. Il ritorno di Gianluca Grassadonia al posto di Gianluca Atzori ha portato all’abbandono del fanalino di coda della classifica. «Oggi abbiamo vinto una partita che pesava tanto, scalato un posticino in graduatoria ma siamo ancora all’inferno. Con i ragazzi ci siamo detti delle cose prima della partita: a differenza del passato dobbiamo mettere al primo posto quei contenuti che ci sono mancati. Importante, nel finale, il secondo gol per avere un ulteriore vantaggio negli scontri diretti».
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Esonero di COSMI