Sindaco Valerio Lucciarini, che giudizio dà sulle candidature del Pd nel Piceno?
«Antimo Di Francesco, Emanuela Di Cintio e Margherita Sorge rappresentano una ottima sintesi tra esperienza, capacità, innovazione e competenza. Dobbiamo sostenerli con forza e convinzione e ringraziarli per la loro disponibilità in una sfida difficile ma possibile.
Manca sicuramente una rappresentanza dell’area del cratere sismico del nostro territorio ma avere come capolista al proporzionale alla Camera il Presidente Gentiloni rappresenta senza dubbio un punto di forza che in questo senso puoi aiutare e non poco».
Sulla carta non ci sono posizioni “blindate”, si poteva ottenere qualcosa in più nei listini proporzionali ad esempio?
«Non era facile per un territorio senza parlamentari uscenti. Certamente era possibile ma non semplice. Il Pd provinciale, a mio avviso, ha avuto un riconoscimento comunque importante perché può convintamente svolgere una campagna elettorale con tre candidati che hanno tutti la possibilità di giocarsela ad armi pari con quelli degli altri partiti».
E’ stato accusato di aver boicottato, insieme a Matteo Ricci, il nome di Stefano Stracci. Cosa risponde?
«Assolvo all’impegno politico e istituzionale mettendomi a disposizione del mio territorio; non è il mio mestiere quello di boicottare, anzi: a volte sono io per primo vittima di tali manovre. Il Pd provinciale di Ascoli Piceno, a differenza delle altre federazioni, ha svolto le consultazioni su espressa volontà del segretario Terrani e del nuovo gruppo dirigente, coinvolgendo gli iscritti; le candidature sono la risultante del metodo utilizzato. Ad unanimità la direzione, Stracci compreso, ha votato per la proposta che vedeva la figura di Di Francesco come quella prioritaria e poi le altre cinque personalità del Pd. Mi pare di aver capito che nel redigere le liste c’era la necessità di un uomo e di due donne e così si è composto. Se poi si vuole utilizzare il sottoscritto, ancora, come capro espiatorio, non importa: ho le spalle larghe e faccio politica per vocazione senza necessari approdi personali e senza reti di protezione. L’importante è che tutti noi, uniti, ci mettiamo da subito a lavoro garantendo il sostegno al Pd e ai suoi candidati».
Terremoto, lavoro, sanità: il Pd si è assunto l’onore del governo in questi ultimi anni. Può essere uno svantaggio in campagna elettorale?
«Se farsi carico di problemi così importanti significa trovarsi in svantaggio allora credo che ci debba essere un momento di ripensamento complessivo e trasversale dell’impegno politico in quanto tale. Il Pd di questo territorio, attraverso i suoi maggiori rappresentanti istituzionali, si è adoperato con efficacia e determinazione nel misurarsi con tematiche contingenti prioritarie, dando risposte e deliberando atti che hanno portato risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ora siamo pronti a svolgere una campagna elettorale proprio partendo dai tantissimi obiettivi raggiunti come, per esempio, le centinaia di milioni di euro riversati sul Piceno per la ricostruzione grazie al Governo e alla Regione Marche o come le opportunità dell’Area di Crisi complessa su cui la Vice Presidente Casini lavora costantemente e quotidianamente».
Perchè votare Pd di fronte alle proposte di centro destra e cinque stelle?
«Perché occorre anteporre competenze e capacità di fronte ai proclami. Occorre esperienza e risultati sul campo e non impegni poco comprensibili e fantasiosi. Il PD ha la responsabilità di saper guardare con equilibrio e credibilità ad un futuro di crescità, sviluppo ed equità sociale».
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