Si è costituito a Colli del Tronto (Ascoli) il “Comitato salvaguardia passaggi a livello per strade libere e produttive” che conta già 205 membri. Lo presiede Stefano Santini coadiuvato da Francesco Ficcadenti, Franco Mandozzi, Giovanni Pacioni e Rose Kronenwet. E’ nato a seguito della delibera consiliare n.32 del 7 settembre 2017 (“chiusura passaggi a livello”) del Comune di Colli che riguarda la definitiva chiusura dei passaggi a livello sul territorio comunale e conseguente completamento del sottopasso in via Ugo Foscolo con la realizzazione di un sottovia.
«Lo scopo del comitato non è assolutamente quello di ostracizzare l’iter procedurale del Comune, ma l’esclusiva tutela dei cittadini che subiscono gli effetti del provvedimento» ha detto Santini che ha poi illustrato alcune criticità: «La decisione aggraverebbe irreversibilmente la poco efficiente viabilità della parte bassa del paese con danno sociale ed economico a cittadini ed imprese ivi residenti – spiega – inoltre la chiusura dei passaggi a livello pubblici di via Vargo e contrada Morrice dividerà fisicamente il paese di Colli perché sarà spaccato da una ferrovia totalmente recintata da un nuovo muro di rete metallica che limiterà la circolazione di mezzi in un solo sottopasso. Inoltre il traffico in un unico punto nella parte centrale del paese potrà causare un ulteriore pericolo per la circolazione stradale sulla Salaria perché quest’ultima ancora non è messa in sicurezza».
Secondo i rappresentanti del Comitato «il Comune di Colli del Tronto è per estensione il più piccolo della provincia di Ascoli e l’ulteriore riduzione di viabilità nella direttiva nord-sud, causata dalla chiusura dei passaggi a livello, consegnerà alle nuove generazioni un territorio sempre più piccolo diviso e reso meno vivibile. Il nostro territorio comunale ha già una scarsa rete stradale per il congiungimento veloce di tutto il suo territorio ed in particolar modo per l’accesso diretto allo svincolo autostradale. La viabilità è di fatto poco adeguata allo sviluppo di vita cittadina ed alle imprese che vi lavorano – aggiungono – e le zone sottostanti la ferrovia, se recintate all’altezza dei passaggi a livello e senza strade di accesso diretto alla Salaria, subirà inevitabilmente una riduzione di interesse per nuove attività lavorative e minore sarà la qualità di vita umana, con inevitabile deprezzamento economico dei beni immobili. L’unica via di collegamento, solo con Pagliare del Tronto, si ricondurrebbe esclusivamente su viale Costantino Rozzi, dove non sono nuovi fenomeni di allagamento con conseguente difficoltoso transito degli autoveicoli e potenziale paralisi della circolazione”.
Santini, poi, conclude: «Chiediamo il mantenimento di un’adeguata qualità della vita per cui è fondamentale instaurare un attivo dialogo con l’Amministrazione comunale per valutare le reali necessità delle aree interessate».
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