di Bruno Ferretti
Calciomercato ai titoli di coda e l’Ascoli, d’ora in avanti, dovrà concentrare sul campionato tutte le sue forze. Tutte le sue energie fisiche e mentali. La possibilità di evitare la retrocessione c’è ancora anche se a 19 giornate dalla fine il Picchio è ultimo in classifica con 20 punti e 20 gol realizzati (meno di tutti). Per risolvere il problema del gol (causato soprattutto dalla perdita di Favilli) al mercato di gennaio sono stati ingaggiati Ganz (definitivo dal Pescara con 4 anni di contratto) e Monachello (in prestito dall’Atalanta fino a giugno). Quest’ultimo, per quel poco che si è visto in queste prime due partite del girone di ritorno, è apparso più in forma di Ganz che non ha combinato nulla da ricordare. Forse sarebbe stato meglio puntare sul più esperto Melchiorri (lo abbiamo scritto in tempi non sospetti) che era in uscita dal Cagliari e ha già risolto una partita al Carpi, portando tre punti. Auguriamoci che presto anche Ganz raggiunga la giusta condizione atletica ed esca dal letargo. Mentre l’altro attaccante Rosseti passa da un infortunio all’altro (adesso ha un problema alla caviglia), è ormai pronto al rientro Mignanelli che manca da quattro mesi: il terzino sinistro proprio a Carpi il 4 novembre scorso riportò la frattura del malleolo e l’autore del fallaccio (da cartellino rosso) fu solo ammonito.
Il calendario che aspetta l’Ascoli nel prossimo anno è veramente difficile. Sabato a Novara sarà una partita molto delicata e ricca di insidie, poi in casa con l’Empoli (capace di vincere 0-4 a Bari), quindi trasferta a Frosinone, capolista insieme al Palermo, e poi sfida al Del Duca con il Cesena dell’ex Castori in quello che potrà essere uno scontro diretto in chiave salvezza. A seguire la trasferta più difficile a Palermo. Cinque partite tutt’altro che agevoli per la squadra di Cosmi che dovrà tirare fuori il meglio e far punti per non staccarsi sul fondo della classifica.
A questo punto è inutile ricordare i numerosi e gravi errori commessi la scorsa estate dall’Ascoli in sede di mercato e le scelte sbagliate – effettuate o condivise – dal patron Francesco Bellini. Quest’ultimo, dopo lunga assenza, tornerà ad Ascoli sabato o domenica. C’è attesa per vedere cosa deciderà in merito alla squadra, alla dirigenza (salterà qualche poltrona?), ai rapporti con i tifosi e con gli organi di informazione, fra un silenzio stampa e l’altro. Bellini cercherà di ricompattare l’ambiente o andrà avanti con i suoi metodi? L’Ascoli ora deve guardare avanti e cercare di fare il massimo per salvarsi. La retrocessione in Lega Pro sarebbe un dramma sportivo per tutta la città. Soprattutto in un campionato equilibrato e di basso livello tecnico come questo, nel quale si contano sulle dita di una mano le squadre superiori alla media.
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