facebook rss

Piccola pesca, corsa contro il tempo
per scongiurare il taglio del 60%

SAN BENEDETTO - Scatta la mobilitazione politica per evitare che la Commissione Europea prenda questa decisione. Celani e Urbinati dopo la missione a Bruxelles: «Serve un emendamento per evitare una drastica riduzione del pescato»
...

Da sinistra Pignotti, Celani, Urbinati, Ballatore

di Benedetto Marinangeli

Nei scorsi giorni i consiglieri regionali Fabio Urbinati e Piero Celani, membri della 2^ commissione consiliare regionale Attività Produttive e Affari Europei si sono recati a Bruxelles, sede della Commissione Europea, per portare all’attenzione degli eurodeputati le istanze della marineria adriatica e marchigiana in particolare per quanto riguarda la pesca di sardine e acciughe, definiti piccoli pelagici. E’ in corso di discussione, infatti, un nuovo regolamento che ne regolarizzerà lo svolgimento che potrebbe avere un impatto devastante non solo per la nostra marineria ma anche per quella che si affaccia sul mare Adriatico.

«Se dovessero passare queste nuove norme – spiega il consigliere regionale Fabio Urbinati – si rischierebbe una riduzione del 60% delle catture dei piccoli pelagici in tutto l’ Adriatico. Il regolamento non è ancora stato approvato e c’è tempo fino al 23 febbraio per presentare emendamenti. Io e Celani abbiamo iniziato a lavorare sulla cosa oltre due anni ma la Commissione Europea non prese in considerazione quello che arrivava dalle regioni italiane. E così abbiamo deciso di raggiungere Bruxelles per fare lobbing con i nostri parlamentari. Siamo rimasti fino alle 21 con loro ed i tecnici per mettere a punto gli emendamenti da presentare. Nessuno dice no alle quote – aggiunge – ma ciò che chiediamo è che la cosa venga rivista tenendo conto di alcuni aspetti. Le nostre marinerie si auto regolamentano già da anni e nessuno vuole una pesca indiscriminata. Ma occorrono quote coerenti con la situazione che si sta vivendo. Il limite di pesca deve essere equamente distribuito tra Croazia, Slovenia e Italia. I croati hanno anche allevamenti di tonni rosso in cui il pesce azzurro viene utilizzato come alimento e questo è un altro fattore che deve incidere sulla definizione delle quote».

«La nostra proposta – aggiunge Piero Celani – è quella di un regolamento “monitorato” fino al 2021 che preveda quote costanti per tutti i paesi interessati. Il testo attuale del regolamento infatti, pensato per salvaguardare gli stock di questo tipo di pesce, rischia di penalizzare le marinerie italiane a vantaggio di quelle croate che, come dicono gli esperti, sarebbero meno toccate dalle nuove regole. Il principale relatore del regolamento in questione è proprio un croato, mentre la presidenza è affidata ad un europarlamentare bulgaro. I piccoli pelagici – aggiunge Celani – hanno una vita che arriva al massimo a due anni. Per questo non ci si può basare su studi effettuati anni fa ma bisogna considerare anche la diminuzione delle pezzature di alici e sgombri. La Commissione Europea non ha lavorato per raggiungere un equilibrio tra il fattore economico e quello biologico ma ha commesso l’errore di aver progettato un regolamento basato solo sul controllo ma che non si cura minimamente della gestione. Quello per cui noi ci stiamo muovendo è proprio l’aspetto legato a quell’equilibrio che va per forza di cose raggiunto. Non bisognerà perdere tanto tempo perché a giugno la presidenza passerà all’Austria. Abbiamo sollecitato i nostri relatori di minoranza Nicola Caputo e Elisabetta Gardini e siamo stati ricevuti anche dalla vice presidente Renata Briano, un elemento che potrebbe rappresentare un punto a favore delle nostre istanze».

Per quanto riguarda la tempistica Celani e Urbinati sono espliciti. «Entro il 23 febbraio presenteremo i nostri emendamenti ma a causa delle elezioni politiche ci potrebbe essere anche una proroga. Siamo pronti a tornare a Bruxelles anche a marzo pur di fare valere i diritti della nostra marineria. Domani relazioneremo anche alla commissione regionale. Se non fossimo andati in Belgio tutto andava al macero come è accaduto con la Bolkestein. E quindi invieremo non solo il documento ma ci giocheremo la partita fino alla fine».

Soddisfazione è stata espressa anche dall’ assessore alle attività produttive Filippo Olivieri e dal delegato alla pesca Mario Ballatore. «Un grazie – commenta – va a Celani e Urbinati che si stanno impegnando al massimo sulla questione delle quote pesce dei piccoli pelagici. L’amministrazione comunale affiancherà ogni iniziativa dei nostri consiglieri regionali che arrivi a superare questa problematica. Si deve formare una squadra tra il Comune e la Regione Marche per il raggiungimento di un risultato che sia fondamentale per la nostra economia. Lo scorso 20 dicembre il sindaco Piunti era andato a Roma a parlare con Antonio Tajani presidente della Commissione Europea per approfondire la materia e trovare delle soluzioni».

«Quando si discute dell’ economia del territorio – analizza il delegato alla pesca Mario Ballatore – è fondamentale che la politica vada al di la dei colori. Ed è importante che i nostri referenti regionali siano presenti ed operativi in Europa su temi a noi molto stretti. In questo modo si riuscirà ad evitare ciò che è accaduto con la Bolkestein quando i nostri politici furono poco presenti».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X