Fratelli d’Italia guarda con grande ottimismo alle prossime elezioni del 4 marzo pronti a dare il contributo decisivo alla vittoria del centrodestra, anche in una «regione difficile come le Marche». Ad Ancona sono stati presentati ufficialmente i candidati nei collegi e nei listini: «Una squadra di governo per scalzare Renzi, ma anche di governo futuro per le Marche. Ma siamo anche le Marche di governo, perché molti dei candidati sono amministratori sul territorio», afferma Carlo Ciccioli, candidato al Senato per il collegio plurinominale e portavoce regionale del partito. In cima alla lista delle priorità, la lotta all’attuale sistema bancario. «Un tema vicino alle Marche che hanno vissuto sulla loro pelle il fallimento di Banca Marche, banca del territorio, che ha portato con sé la perdita dei risparmi degli investitori, molti dei quali si tramandavano da generazioni i titoli − spiega Ciccioli −. Per colpa di pessime regole europee, sottoscritte dall’Italia, le banche tedesche sono state rifinanziate mentre quelle italiane sono state fatte fallire. Una crisi del credito − prosegue − che ha visto anche nella nostra regione imprenditori perseguitati per poche migliaia di euro, alcuni dei quali non hanno retto alle difficoltà e si sono tolti la vita. A Civitanova come a Pesaro. Ai candidati di Renzi vogliamo dirlo che sono loro i responsabili di tutto questo». È Laura Schiavo, veneta, capolista all’uninominale di Ancona per la Camera, a proporsi come rappresentante degli imprenditori che non ce l’hanno fatta a sostenere il peso dei debiti. «Come mio marito, che si è suicidato il 13 giugno del 2014 dopo aver subito lo stalking dell’agenzia di recupero crediti a cui la banca aveva passato il nostro debito, 44 mila euro, 24 di mutuo e 20 di prestito, che avevamo per l’avvio di un’attività nel padovano. Alla prima rata non pagata di mutuo, dopo 11 anni, è iniziato l’inferno. L’impegno che metterò in questa campagna elettorale è per riscattare la memoria di mio marito e di tutte le persone che come lui si sono tolte la vita. È una promessa che ho fatto ai miei tre figli». Quattordici i candidati di FdI che per le prossime elezioni si presenta in coalizione con Forza Italia, Lega e Noi con l’Italia, tutti presenti questa mattina nella sede regionale del partito di Giorgia Meloni in corso Mazzini ad Ancona.
Per la Camera uninominale Ascoli-San Benedetto: capolista Marco Fioravanti, presidente del Consiglio comunale di Ascoli Piceno, mentre sempre per la Camera, uninominale Ancona, Laura Schiavo. Per il plurinominale Camera Ascoli-Fermo-Macerata: capolista è Francesco Acquaroli, sindaco di Potenza Picena e già consigliere regionale; Lucia Albani (San Benedetto); Andrea Putzu (Porto Sant’Elpidio); Romina Tortolini (Monte San Giusto). Per il plurinominale Camera Ancona-Pesaro: capolista il consigliere comunale di maggioranza Antonio Baldelli (Pergola), Maria Assunta Patregnani (Corinaldo), Stefano Benvenuti Gostoli, ex consigliere comunale di Ancona, Cristina Cannas. Per il plurinominale Senato Marche: capolista Carlo Ciccioli, già parlamentare, consigliere comunale di Ancona e consigliere regionale, Elena Leonardi, consigliera regionale di Porto Recanati, Nicola Baiocchi (Pesaro) e Paola Pantanetti (Fermo). «Abbiamo un grande entusiasmo − riprende Ciccioli −, anche vedendo le percentuali dei sondaggi, che non sempre ci prendono è vero, ma che sono in grado di delineare le tendenze. Il centrodestra è dato tra il 37 ed il 39 per cento, davanti di 8 punti al Movimento 5 Stelle e di 12 rispetto al Pd. Questo ci fa ben sperare anche per le Marche che storicamente sono una regione difficile per noi. Siamo gagliardi, avere come capolista il sottoscritto al senato è un dato politico, perché la mia storia politica parte da lontano, sempre a destra, sempre coerente, un impegno che non è mai mancato, nella buona e nella cattiva sorte». Certo della vittoria nel collegio Marche Sud, Marco Fioravanti, che fa leva sul terremoto. «Il fallimento del pd in merito è un dato di fatto. Invertiremo la rotta per far tornare i cittadini abbandonati sulla costa alle loro case». Poi le infrastrutture: «Inaccettabile che nel 2018, il collegamento autostradale si fermi a Pedaso, vogliamo la terza corsia fino a San Benedetto e il collegamento tra i due mari per aprirsi al Lazio anche per l’incoming turistico».
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