di Benedetto Marinangeli
«Il 4 marzo il centrodestra vincerà le elezioni e governerà il Paese». Questo il vaticinio di Pasqualino Piunti alla presentazione dei candidati di Forza Italia per le prossime politiche. «Il sud delle Marche -aggiunge il sindaco- è ad oggi un’eccezione rispetto al resto della regione ma siamo convinti che ne diventerà la regola. Siamo partiti da San Benedetto, da sempre roccaforte del centrosinistra e grazie a questa onda lunga cambieremo le cose anche nella nostra regione. Quando esistono presupposti e capacità è possibile stravolgere situazioni consolidate da tempo. Abbiamo una squadra forte, coesa, che può attrarre la simpatia dei cittadini. E la conferma la avremo nelle prossime politiche».
«Queste candidature -aggiunge Simone Baldelli, vice presidente della Camera uscente e capolista nel collegio proporzionale Marche Sud- dimostrano l’esistenza in Forza Italia di una classe dirigente solida, fiore all’ occhiello del movimento e che si candida alla guida del paese come confermano i sondaggi. Persone estremamente capaci in ambito amministrativo. Cosa che no si può dire dei Cinque Stelle. Esistono buone ragioni per scegliere il 4 marzo Forza Italia nelle Marche a partire dalla sicurezza e dal fenomeno dell’immigrazione. E’ stato infatti il governo di centrodestra a potenziare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio e sempre il nostro governo ha allacciato accordi bilaterali con i paesi interessati dal flusso migratorio. Cose in cui il centrosinistra ha fallito e con i Cinque Stelle inaffidabili in qualsiasi campo perché ogni giorno cambiano idea su tutto».
Baldelli sposta, poi, il suo obiettivo sulla realtà marchigiana. «Solo il centrodestra -afferma- ha la ricetta vincente per il rilancio dell’economia delle Marche. La crisi ha morso le imprese ed i cittadini e con la flag tax rilanceremo il sostegno nei confronti dei più deboli. Questa regione, poi, paga anche l’isolamento per quanto riguarda i trasporti. L’ ultima opera realizzata è la Quadrilatero fortemente voluta da Silvio Berlusconi. In questo territorio il governo Berlusconi ha operato interventi certi che non hanno lasciato indietro nessuno. Grazie, poi, ad una mia iniziativa, sostenuta da tutti gli altri partiti abbiamo ricavato una somma di 217.000 euro dai tagli alla Camera dei Deputati da utilizzare per cose utili ai cittadini delle zone terremotate. Se, infine il 1 marzo entra in vigore la norma per i due anni di conguaglio di luce e gas questo è grazie all’ impegno di Forza Italia sostenuto dalle altre forze politiche. Una politica che si occupa delle cose quotidiane, con i nostri candidati che metteranno la loro faccia al servizio dei cittadini».
«Dopo anni di attenzione al territorio e denunce -dice l’ex direttore del Resto del Carlino Andrea Cangini, capolista nel proporzionale per il Senato- mi è stata proposta questa candidatura che ho subito accolto per un senso di dovere di professionista e di uomo che ama la sua patria. Ho notato subito una evidente debolezza della classe dirigente locale e la mancanza di una cinghia di trasmissione tra le associazioni locali, la Regione e Roma. Il Partito Democratico non sta rappresentando le realtà minori. Esiste un caso Marche, la metafora di ciò che accade nel resto del paese e questo gap va colmato. I problemi si risolvono lavorando attraverso strumenti politici che non si inventano ed il centro destra li ha».
Cangini torna, poi, inevitabilmente sui fatti di Macerata e denuncia la strumentalizzazione a suo avviso attuata dal centrosinistra. «Sono due fatti agghiaccianti. Quando la ragazzina è stata ritrovata uccisa e smembrata la politica non si è mossa. Quando, invece, un pazzo criminale spara a dei nigeriani, la politica si infiamma. Il ministro Minniti ed il vice segretario del Pd Martina sono subito giunti nelle Marche. Ma dietro a questi avvenimenti c’è una realtà sociale rilevante. Macerata sta vivendo un evidente periodo di crisi vuoi per il terremoto, vuoi per il numero di immigrati ospitati, eccessivo rispetto a quello previsto. Si tratta di un cane sciolto non collegato ad alcuna forza politica, un pazzo che non doveva possedere una pistola. Il razzismo non appartiene a Macerata ma un po’ di insofferenza è naturale che ci sia perché è stata sfondata da tempo la quota di immigrati prevista in città».
«Inizio questa campagna elettorale con grande slancio -analizza Graziella Ciriaci, candidata al collegio uninominale per il Senato- e con la ferma volontà di fare tornare le Marche ad essere di nuovo attiva dal punto di vista imprenditoriale. Fare economia è nel nostro dna e quindi si deve ripartire con le aziende ridare loro dignità ma anche eccellenza a tutti i lavoratori soprattutto quelli del comparto calzaturiero. E’ un collegio molto vasto ma tutti i comuni verranno visitati e risponderemo alle richieste di tutti i cittadini. Siamo una grande squadre che vuole rilanciare le Marche e l’Italia».
«Il centrodestra -chiude la serie degli interventi Donatella Ferretti, vice sindaco di Ascoli, numero due al proporzionale per la Camera dei Deputati- è l’unica coalizione in grado di vincere queste elezioni. Puntiamo alla governabilità nonostante la legge elettorale non sia idonea in tal senso. L’onesta in politica si traduce in capacità e questa è una lista importante composta da gente preparata che ha l’obiettivo di risolvere i problemi e di ridare slancio al nostro paese».
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