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Maternità e paternità oggi
Un convegno sulla sfida genitoriale

ASCOLI - Un 8 marzo non pensando solo alle donne. Iniziativa della commissione pari opportunità della Provincia che, in collaborazione con Aied e altri enti e associazioni, organizza una riflessione bipartisan a Palazzo dei Capitani
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di Stefania Mistichelli

Essere genitori oggi. Per celebrare la ricorrenza dell’8 marzo, la commissione pari opportunità della Provincia propone quest’anno una riflessione bipartisan, che non riguarda solo la donna ma che interessa la coppia genitoriale nel suo complesso. «Tre mesi fa – spiega la vice presidente della Provincia, Valentina Bellini, che è anche consigliera della commissione pari opportunità – la commissione, su mia proposta, ha deciso di celebrare l’8 marzo dedicando un’iniziativa al macrotema della maternità e della paternità, visto che la sfida genitoriale è il fondamento della società di oggi. Da questa riflessione è nata l’iniziativa che si terrà sabato 10 marzo nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani dalle ore 9 alle 13. Un evento di grande spessore scientifico e culturale per la città e per il territorio».

Le partecipanti alla presentazione del convegno

Promosso in collaborazione con diversi enti e associazioni (Aied, Comuni di Ascoli e San Benedetto, Provincia di Ascoli, sezione di Ascoli dell’Associazione italiana donne-medico, Associazione Luca Coscioni, Rete delle consigliere di parità delle Marche, Realtà Donna e Associazione promozione e sviluppo individuale e relazionale), il convegno si propone di indurre una riflessione sui temi della genitorialità sotto vari aspetti, non ultimo quello della denatalità che sta colpendo il nostro paese.

«Si registra una riduzione della fertilità – dice la presidente della commissione Maria Antonietta Lupi – dovuta spesso all’aumento dell’età degli aspiranti genitori, sia per motivi fisiologici (dopo i 30 anni diventare madre o padre è più difficile) sia sociali. Le coppie giovani, infatti, spesso aspettano di avere maggiore stabilità economica prima di programmare di avere un figlio, visto che gli strumenti di conciliazioni tra tempi di vita e tempi di lavoro sono insufficienti».

Infatti, come spiega la dottoressa Laura Olimpi, diffondendo i risultati di un questionario Aied su scala nazionale e i dati dell’ultima rilevazione Istat, «in Italia l’età media dei neogenitori è 32 anni, la più alta d’Europa, e visto che la popolazione italiana è sempre più composta da anziani, sono anche in netta diminuzione le donne (e gli uomini) sotto i 35 anni, più propensi al mettere al mondo dei figli». «Nonostante questo, il dato ascolano regge – conclude l’avvocato Cristina Gagliardi – se pensiamo che nel 2007 sono nati 582 bambini e nel 2017 ne sono nati 493. Un dato anche viziato dal terremoto che ha visto tanti traslochi fuori dai propri Comuni. Se vediamo il dato del 2016, i nati sono stati 527. Il picco più basso c’è stato nel 2015 con 250 nati, quello più alto nel 2008 con 584 nascite».


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