facebook rss

Sisma e mercato immobiliare
Meno 21% nell’ultimo anno

PICENO - I dati sono stati rilevati dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Ascoli tramite la Banca del Dato Immobiliare. Nell'area del cratere, entroterra in difficoltà. In Riviera il calo è minore. Tutti i dati
...

Le conseguenze del sisma continuano ad incidere sull’andamento del mercato immobiliare in provincia di Ascoli. Nelle aree maggiormente colpite dal terremoto la flessione del mercato è stata pari al 21% tra il 2016 e il 2017. Molto più contenuta la diminuzione rilevata, invece, lungo la fascia costiera che si è attestata a -4%. Questo è quanto emerge da un’indagine del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Ascoli che ha analizzato i dati della Banca del Dato Immobiliare.

Un’abitazione danneggiata dal sisma (foto Vagnoni)

In particolare, l’area territoriale del cratere presa in considerazione si estende su 532,38 chilometri quadrati e conta più di 87.000 abitanti, comprendendo i comuni di Ascoli, Acquasanta Terme, Roccafluvione, Venarotta, Rotella, Castignano, Appignano del Tronto, Castel di Lama, Castorano, Colli del Tronto, Maltignano e Folignano.
L’area del litorale dove la flessione del mercato è stata sicuramente meno importante comprende le località di San Benedetto, Monteprandone, Acquaviva Picena e Grottammare per un totale di circa 90 chilometri quadrati e 80.000 abitanti.
«Nonostante quella del litorale sia una zona più piccola, e con meno abitanti, ha movimentato un’economia immobiliare maggiore rispetto a quella dell’entroterra -fanno sapere dal Collegio Geometri- e tenuto conto che il segmento residenziale incide sul mercato immobiliare del Piceno per il 72,92% degli investimenti, è evidente che il 68,99% di differenza tra le due macroaree si presenta come un elemento molto importante su cui riflettere».
Si evince quindi che la crisi immobiliare dell’entroterra è stata amplificata dagli eventi sismici tanto che il segmento residenziale ha perso quasi il 10% in più (-12,71%) rispetto al resto del territorio (-3,05%) nel periodo dal 2016 al 2017.
«Continueremo a monitorare l’andamento dei dati immobiliari, avvalendosi dei dati della Banca del Dato. -concludono- Siamo convinti che queste informazioni saranno correttamente interpretate per sollecitare maggiore impegno da parte delle Istituzioni nello snellimento della ricostruzione e sia posta maggiore attenzione da parte delle amministrazioni nell’attuare politiche di riqualificazione del territorio».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X