Sono partite con un pieno di iscrizioni, nella Bottega delle Speranza di Acquasanta Terme, le lezioni del primo corso promosso dall’Associazione “Laboratorio della Speranza” nell’ambito delle attività organizzate a favore delle comunità colpite dal sisma del 2016: progetti che mirano a ricostruire economia e tessuto sociale dei paesi colpiti dal terremoto, ripartendo dallo stesso territorio attraverso il lavoro e la formazione professionale. In questa prima fase di specializzazione, il progetto riguarda la formazione di guide naturalistiche, con un corso, gratuito per i residenti nei comuni dei crateri, pensato per accrescere le competenze e le conoscenze degli allievi sui contesti naturali e culturali delle Marche e del Piceno. Il gruppo di partecipanti è composto da 24 persone provenienti da diversi comuni limitrofi come Arquata, Roccafluvione, Ascoli e la stessa Acquasanta. Ma c’è anche chi arriva da Cossignano, Folignano, Colli del Tronto, Castel di Lama e Sarnano (Macerata). Lo studente più giovane ha 22 anni, 8 iscritte sono donne e tra i banchi siedono anche pensionati sessantenni con la voglia di rimettersi in gioco e acquisire nuove conoscenze utili a se stessi e al territorio in cui vivono. Perché al di là della possibilità di accedere e superare l’esame regionale che consente l’acquisizione del titolo di guida naturalistica, conoscere in modo approfondito l’ambiente in cui si vive, fa degli stessi residenti dei buoni comunicatori quando c’è da offrire informazioni o raccontare la propria terra, in qualsiasi ambito, per promuoverla. Ed è proprio questa la spinta che muove diversi partecipanti.
Avviato con il sostegno della Fondazione Vodafone Italia, del Sermig di Torino e di centinaia di donatori da tutta Italia che hanno voluto offrire il proprio contributo per i progetti della Bottega della Speranza, il corso prepara gli allievi ad affrontare l’esame di qualifica regionale, è organizzato in 240 ore totali, tra lezioni frontali e in uscita, e si avvale della collaborazione di docenti e tutor specializzati dell’agenzia di formazione Wega. Geologia delle Marche, botanica, zoologia, geografia turistica, narrazione del territorio, sentieristica, posizionamento satellitare e organizzazione di percorsi naturalistici sono alcune delle materie previste nel programma di studi strutturato in lezioni bisettimanali che si svolgono ad Acquasanta il martedì e il giovedì, con incontri di 4 ore dalle 18 alle 22. «Con l’arrivo della bella stagione – spiega Gianluca Santo, coordinatore del progetto – inizieranno le lezioni in uscita che abbiamo programmato per alcune mattine del sabato. Sarà anche l’occasione per verificare quanto appreso in aula sulle tecniche di accompagnamento degli escursionisti, di rilevamento dei percorsi, sull’uso del Gps, sulla raccolta delle informazioni sui percorsi escursionistici e sul perfezionamento della proposta di accompagnamento». Nelle prime lezioni, i docenti hanno presentato i caratteri della legislazione turistica con i fondamenti normativi europei, nazionali e regionali su turismo e professione di guida naturalistica e le attività che la caratterizzano. «La guida naturalistica o ambientale escursionistica – hanno spiegato gli insegnanti – è chi per professione accompagna persone singole o gruppi di persone in ambienti naturali o di interesse per l’educazione ambientale, comprese aree protette, parchi, riserve naturali, illustrandone le caratteristiche territoriali, gli aspetti ambientali e storico-antropologici, fatta eccezione per i percorsi che richiedono l’uso di attrezzature e tecniche speleologiche o alpinistiche. La guida naturalistica cura l’attuazione del programma prestabilito, fornisce le informazioni generali sui luoghi visitati, presta assistenza per risolvere qualsiasi tipo di inconveniente che si può verificare durante l’escursione, favorisce la buona armonia del gruppo che accompagna ed ascolta chi non è soddisfatto, è responsabile del viaggio/percorso ed è il punto di riferimento degli utenti per tutta la sua durata».
Flavio e Debora, rispettivamente 22 e 25 anni, sono tra i più giovani partecipanti al corso. Si sono iscritti perché queste lezioni completano il percorso che hanno già intrapreso, e guardano al futuro con ottimismo, nonostante tutto. Valentina invece ha 40 anni e un futuro da ricostruire. Ma anche lei non si lascia abbattere ed è pronta a ripartire. «Ho perso il lavoro prima del sisma – racconta – e col terremoto è diventato tutto più difficile. A 40 anni è complicato trovare un’occupazione perché anche se sei qualificata e hai tutte le carte in regola, ti dicono che non possono accedere a sgravi fiscali e prendono una persona più giovane di te. Ora approfitto di questo periodo per coltivare una passione che non mi ha mai abbandonato: l’escursionismo. In particolare mi piace far conoscere ai turisti, ma anche ai residenti, angoli delle nostre zone di cui ignorano l’esistenza perché poco pubblicizzati e che, invece, nascondono bellezze incredibili. Viaggiare è bellissimo, ma a volte basta davvero poco per scoprire territori affascinanti: basta guardarsi intorno e conoscere la terra in cui si vive». Per fare questo, Valentina ha aperto un canale you tube attraverso il quale si cimenta nella produzione di piccoli documentari che lancia sul web per promuovere il territorio. «E questo corso – dice – mi darà le informazioni utili a proseguire in una attività che mi appassiona molto».
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