di Luca Capponi
Ascoli, tarda mattinata di un giorno qualunque. Scena uno: un furgone percorre il Lungo Castellano e, in prossimità di via Porta Torricella, poco dopo il Cinema Piceno, accosta a sinistra. Dietro di esso un’auto continua la sua marcia, convinta forse che il furgoncino si stia fermando. Invece quest’ultimo sta solo facendo la classica manovra (vietata) per girare proprio a destra e scendere giù per Porta Torricella. Risultato, incidente sventato per questione di centimetri. Improperi di rito, poi l’auto riparte. Il furgoncino, invece, per nulla dissuaso, continua la sua manovra fuorilegge (nonché blocca-traffico) e, alla fin fine, ottiene il suo scopo: non perdere quei “siderali” due minuti per fare il giro lungo che prevede via De Gasperi, ritorno per corso Vittorio Emanuele e discesa, stavolta a norma, per via Torricella. Stesso copione che, da anni, si ripete puntualmente.
Gli ascolani, pur di non perdere qualche minuto (si sa che in una “metropoli” del genere il tempo è ancor più vitale) infrangono il codice della strada.
Succede in molte strade e vie soprattutto del centro storico, soprattutto in zone a traffico limitato. Prendiamo la Piazzarola, ad esempio: il controsenso in rua Sant’Antonio, con tanto di manovre astruse per girare da via della Piazzarola, è diventato sport nazionale. Tre le tipologie di auto che, pur di non fare il giro per via Saccoccia e via Pacifici Mazzoni (roba, anche qui, di due minuti) si cimentano nella simpatica disciplina volta a raggiungere prima il Lungo Castellano: gli indifferenti, quelli che chiedono scusa ai pedoni o quelli che, forti di una innata spavalderia, sfrecciano con tanto di clacson bene evidenziato. Pure qua, decine di casi al giorno. E senso civico che fa a farsi benedire. Come quello di chi si confronta con via dei Templari, traversa che da via Angelini conduce in corso Mazzini, anche qui ztl, anche qui, spesso, con mezzi pesanti che si immolano (e si incastrano) dopo manovre astruse volte a percorrere quei fatidici pochi metri.
Come non citare, poi, gli stoici che riescono a farsi via Sacconi in controsenso, o quelli che dalla vicina via di Cupra tagliano verso corso Mazzini. Ovviamente…contromano.
Chiudiamo questa simbolica ed esaltante carrellata con il caso di piazza Sant’Agostino, ove c’è divieto di accesso e di transito in quanto, manco a dirlo, trattasi di zona ztl. Chi scende da via della Fortezza o chi arriva da via delle Torri non può svoltare su corso Mazzini in direzione est (piazza del Popolo). Potrebbe farlo solo chi è in possesso di permesso, come indicato da un cartello che viene disatteso dal giorno stesso in cui venne posizionato.
Cos’altro aggiungere, oltre alle foto? Niente. D’altronde il tempo è denaro, e due minuti in più fanno comodo a tutti. Soprattutto a certi ascolani.
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