Un incubo che ricorderanno per tutta la vita. E’ accaduto ad Ascoli e la storia ha dell’incredibile. Sono andati al cimitero – quello principale di Borgo Solestà – e sono rimasti chiusi dentro l’ascensore per circa 6 ore, dalle 18 a mezzanotte. Alla fine sono riusciti a forzare la porta e, nella notte illuminata solo dalle luci dei fornetti, ce l’hanno fatta a uscire e tornare a casa. E’ accaduto a un uomo ascolano che abita nell’omonimo quartiere di Borgo Solestà e al figlio disabile su una carrozzina. Si erano recati insieme al cimitero e, intorno alle 18, proprio per la presenza della carrozzina, hanno usato l’ascensore per raggiungere il primo piano dell’ala nuova del cimitero.
L’ascensore ha fatto il suo dovere a metà, nel senso che è salito su, ma poi la porta si è bloccata e non si è aperta più. I due sono rimasti dentro senza la possibilità di essere aiutati. Il sistema di allarme non si è attivato e a quell’ora non c’era ormai più nessuno in giro che potesse ascoltare le loro grida di aiuto. L’uomo non aveva con sè il telefono cellulare, lasciato a casa, e quindi gli è stato impossibile comunicare con l’esterno. Padre e figlio, insomma, si sono trovati in una situazione davvero disperata. Per entrambi sono state ore molto difficili con la prospettiva di essere costretti a trascorrere tutta la notte chiusi dentro l’ascensore all’interno del cimitero. Una storia davvero allucinante se non fosse vera. Quando era ormai mezzanotte, l’uomo – spossato e terrorizzato anche per il figlio – alla fine è riuscito ad aprire la porta usando tutta la sua forza, probabilmente aumentata dalla disperazione. Usciti finalmente dall’ascensore, dopo sei ore da autentico incubo, i due hanno raggiunto l’uscita di emergenza situata nelle vicinanze del forno crematorio, hanno aperto il cancello con il pulsante interno e sono riusciti tornare a casa.
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