Ha prima firmato per ottenere un alloggio destinato ai terremotati, ma poi la stessa abitazione è svanita nel nulla a quanto pare per qualche “scartoffia” (questa volta “digitale”) che da Ascoli non sarebbe arrivata ad Ancona. E’ l’incredibile storia dell’ascolano Riccardo Tosti che attraverso il suo profilo social ha raccontato la sua incredibile odissea. Si tratta della maxi operazione di acquisto di alloggi da parte dell’Erap Marche (l’ente regionale per l’abitazione pubblica) a seguito del sisma. Anche Ascoli era finita tra i Comuni oggetto dell’intervento consistente in un bando in cui i privati potevano offrire in vendita alloggi sfitti o da finire in tempi brevi ad un prezzo poi ritenuto congruo dalla stessa amministrazione pubblica. Dal capoluogo piceno, al termine del bando, arrivano una ventina di proposte relative ad alloggi siti a porta Romana, Mozzano, Lisciano per una spesa complessiva di oltre 3 milioni. Un salvagente per chi è fuori casa come il caso della famiglia al pari di altre centinaia di ascolani.
«….Sei fuori casa -racconta il diretto interessato- come tanta altra gente. Ad altri comunque è andata anche peggio, lo sappiamo tutti, qualcuno lo ha già dimenticato. Ora dopo quasi due anni di “arrangiamoci” con il CAS in perenne ritardo (solo il comune di Ascoli ovviamente, ad oggi dobbiamo ancora ricevere quello di Gennaio) un barlume di speranza. L’Erap attraverso un bando mette a disposizione tramite finanziamenti delle case nuove, invendute che saranno destinate ai terremotati. Partecipiamo al bando. Rientriamo nel bando, firmiamo per un piccolo appartamentino, è fatta». Ma qualcosa sembra andare per storto. Al giovane infatti viene assegnato un appartamento a Porta Romana ancora da completare, ma il cantiere resta fermo….«Passano 3 mesi -prosegue il racconto – IL NULLA. Dopo vari giri di telefonate a Comune di Ascoli che ci rimbalza di ufficio in ufficio perché nessuno se ne occupa, perché nessuno sa nulla, arriviamo a chiamare la sezione ERAP di Ascoli per avere novelle. Stessa storia, nessuno sa nulla, nessuno se ne occupa. Arriviamo a chiamare l’ERAP di Ancona -conclude- E qui ci si schiatta dal ridere. Il comune di Ascoli è stato (in maniera piuttosto eclatante) escluso dal bando, l’unica del cratere, al computer di un gentilissimo addetto non risultano appartamenti collegati al bando/finanziamento. Pare semplicemente che il comune abbia sbagliato a compilare i modelli. Ma questo ad Ascoli non lo dice nessuno…».
Scuole ed emergenza abitativa post terremoto A Comunanza le prime soluzioni
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