di Gabriele Censi
(foto di Fabio Falcioni)
Italo Spinelli, 82enne di Finale Emilia è stato proclamato oggi dottore in Filosofia all’università di Macerata. A porgergli la corona di alloro la nipote Adele. Una storia incredibile quella dell’anziano studente che per tutta la vita ha fato il meccanico dei trattori e dopo aver perso la moglie Angela per un tumore ha deciso di cercare una via nella ricerca filosofica per capire se l’anima è immortale: «Le risposte dei filosofi che ho studiato sono diverse, ma io preferisco Platone ad Aristotele, sono come Bartali e Coppi».
Oggi pomeriggio il clamore della notizia ha attirato molti curiosi per la sessione di laurea in via Garibaldi, ad accompagnarlo con i familiari, tre figli e due nipoti, c’era anche una delegazione del Comune emiliano, il vicesindaco, l’assessore alla cultura e il presidente del consiglio comunale. Non sono sorpresi perché conoscono bene la sua determinazione. Nel 2014, dopo poco più di tre mesi dal grave lutto, ha iniziato questa avventura senza dire nulla neanche alle figlie e prendendo il treno ogni volta per gli esami: «Ho scelto Macerata perché a Ferrara non c’era la possibilità di seguire le lezioni on line, ho scoperto una bellissima città, mi piace piazza della Libertà e anche il salotto di piazza Mazzini, allo Sferisterio non sono andato mai, le prime volte dormivo in un albergo vicino e non riuscivo a dormire perché sentivo suonare un trombone»
Ha sempre considerato importante lo studio, faceva la terza elementare durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e ha dovuto sospendere la scuola, ma ha preso il diploma a quarant’anni grazie ai permessi retribuiti che gli concedeva la Fiat per cui allora lavorava. In un’atmosfera gioviale l’esame è stato più impegnativo per la commissione che ha dovuto riportare all’ordine l’esuberante studente. Prima distratto dalle grida di festa dei giovani neo laureati che arrivavano dalla finestra e poi rispondendo con molte divagazioni che andavano oltre la traccia data dal relatore professor Omero Proietti. Fino a ribaltare i ruoli con domande impertinenti: «Non è lei che deve esaminarci» ha scherzato il prof. Omero Proietti. Con pacatezza Italo ha mostrato comunque la sua preparazione anche oltre il tema della tesi che era incentrato su Tommaso Moro. La moglie con cui ha diviso 52 anni della sua vita era maestra: «L’ho conosciuta nella canonica, dove si guardava la tv, si è ammalata ai polmoni, non aveva mai fumato ma nella nostra zona è pieno di fumi di fabbriche inquinanti, in due giorni se n’è andata».
L’assessore alla Cultura Gianluca Borgatti racconta la storia di Italo, la sua famiglia è molto legata alla città: «Sarebbe la persona ideale per la gestione del nostro archivio fotografico, una sua grande passione, ma ora lo lasciamo riposare. Prima di ripartire andiamo ad incontrare il sindaco di Macerata per uno scambio di doni». Due città legate dal sisma, il crollo del campanile di Finale è stato il simbolo del terremoto del 2012, il vicesindaco Lorenzo Biagi non porta buone notizie su questo fronte: «La ricostruzione pubblica è tutta da fare, abbiamo i municipi nel cratere ristretto inagibili e anche molte scuole, da noi sono chiuse sei chiese su sette»
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