Omicidio di Pietro Sarchiè, fissato il processo in Cassazione: si svolgerà a maggio. Imputati Giuseppe Farina e il figlio, Salvatore. Farina senior era stato condannato in primo grado e in appello all’ergastolo. Per il figlio invece la condanna all’ergastolo del primo grado era stata ridotta in appello a 20 anni. Parte civile saranno i famigliari del commerciante di San Benedetto ucciso nel 2014 in un agguato che gli era stato teso in località Sellano, a Pioraco.
Il 29 maggio l’ultimo step del procedimento per l’omicidio di Pietro Sarchiè, in quella data si svolgerà l’udienza a Roma in Cassazione. Padre e figlio erano stati condannati in primo grado, al tribunale di Macerata e con rito abbreviato, all’ergastolo. Questo il 13 gennaio del 2016. Il 29 marzo del 2017 si era svolta invece l’udienza davanti alla Corte d’appello di Ancona.
Quel giorno era stata confermata la condanna per Giuseppe Farina, ma ridotta quella per il figlio. Il legale di Salvatore Farina, l’avvocato Felice Franchi, aveva detto che il giudice aveva deciso così ritenendo le attenuanti generiche equivalenti a tutte le aggravanti contestate dall’accusa. Nel fare la sentenza il giudice d’appello avrebbe anche tenuto conto della giovane età dell’imputato che all’epoca dei fatti aveva 20 anni. Per quanto riguarda Giuseppe Farina invece il suo legale, l’avvocato Francesco Voltattorni, ha sostenuto tra i motivi di appello quello che non ci sia stata la premeditazione del delitto. Argomento che la difesa tornerà a riproporre anche alla luce della sentenza di secondo grado. Parte civile saranno i famigliari di Pietro Sarchiè, la moglie Ave Palestini, i figli Jennifer e Yuri, che si sono sempre battuti per avere giustizia e per chiedere l’ergastolo per entrambi gli imputati.
(Gian. Gin.)
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