di Luca Capponi
(foto e video di Andrea Vagnoni)
Non v’è dubbio che sia stato un giorno molto importante per tutta la comunità di Arquata. A distanza di un anno e mezzo dal sisma chi è rimasto qui resistendo a mille avversità avrà finalmente l’opportunità di provvedere ai propri bisogni senza percorrere chilometri e chilometri anche solo per un po’ di pane. E’ stata inaugurata nella mattinata del 28 aprile, infatti, la “Cittadella delle attività produttive” situata nella zona Sae di Pescara del Tronto, che contiene diverse attività commerciali tra cui un bar, un ristorante, un tabaccaio, un negozio di alimentari e una macelleria.
«Un passo fondamentale per ripartire dopo l’apertura della Tod’s e la notizia che entro un anno riaprirà anche la Unimer. -spiega il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci– Le casette sono soddisfacenti e adesso c’è anche questo piccolo centro commerciale; segnali importanti, ora però pensiamo alla ricostruzione perché c’è bisogno del focolare domestico, è questo ciò di cui soprattutto gli anziani sentono la mancanza. Il terremoto ha scombussolato non solo le case, ma anche le anime, è nostro dovere ridare vita e speranza al territorio». Petrucci ha anche confermato che nel giro di 8-10 mesi verranno posizionate 8 casette e un centro di aggregazione a Piedilama; le prime avverranno assegnate alle coppie sposate di cui almeno un membro sia residente ad Arquata. Prima di dire la sua sulla situazione politica nazionale: «Non si capisce granché, anzi nulla. Di sicuro c’è che non abbiamo un governo. Erano tutti qui prima delle elezioni, ora sono spariti ma torneranno…e allora gli chiederò in quale punto dei loro programmi sono presenti le zone terremotate e cosa hanno intenzione di fare. Per fortuna abbiamo comunque degli interlocutori a cui rivolgerci, penso soprattutto al commissario De Micheli».
Tornando all’inaugurazione della “cittadella”, che ha visto l’attività sinergica di diverse componenti, tra cui lo stesso Comune, Regione, Camera di Commercio, partner come Cna, Croce Rossa Italiana e il contributo di Pirelli e Cassa Sovvenzioni e Risparmio. Affollato, dunque, il taglio del nastro, con tante autorità presenti, dal governatore Ceriscioli e il commissario per la ricostruzione De Micheli fino al presidente della Provincia D’Erasmo, al vescovo D’Ercole, al sindaco di Ascoli Castelli passando per il presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini, Balloni e Passaretti della Cna, Biancucci e Cecconi della Cri nonché i consiglieri regionali Celani e Urbinati. Da segnalare, a livello simbolico e non solo, la presenza del vicesindaco di Norcia Pietro Altavilla. Assente invece il presidente del Parlamento Europeo Tajani, la cui presenza è stata in forse fino all’ultimo.
I commercianti, parte fondamentale del percorso, non possono non essere raggianti per il bel passo fatto. Ma come tempra e discrezione vogliono, restano in “trincea” a lavorare con la lena che non li ha mai abbandonati dopo averne passate di cotte e di crude. «Siamo contenti, non vedevamo l’ora e per questo ringraziamo tutti, dalla Regione alla Cna, che ci ha lodevolmente seguito in ogni passo. -racconta Federica Tassi del bar “Nel regno della Sibilla”- Chi non risiede in loco però non ha la possibilità di pernottare da nessuna parte ogni giorno si vede costretto a percorrere decine di chilometri: chiediamo un piccolo sforzo ancora per mettere tutti nelle condizioni di operare, mi riferisco ad alloggi in grado di ospitare chi lavora». Messaggio, questo, recapitato prima della cerimonia al governatore Ceriscioli.
«Coi piccoli passi tipici del montanaro continuiamo a lavorare per la ricostruzione, l’assenza di un governo non ci ferma. E’ già da un po’ che abbiamo invertito la tendenza, il nostro obiettivo è far tornare più gente possibile qui, gli Appennini appartengono a tutta l’Italia», dice la De Micheli. A cui fa eco Ceriscioli: «Oggi è un giorno di festa, nessuno nega i mille problemi che ci sono ma lavorando insieme e punto su punto raggiungeremo i frutti sperati. Infrastrutture e lavoro sono nodali, ed anche qui qualche passo è stato fatto, penso al ritorno del collegamento con Norcia e all’apertura della Tod’s. Immagino un futuro dove si ricostruisca meglio di com’era prima».
Al momento del taglio del nastro la parola del vescovo D’Ercole, emozionato come molti, che ha chiesto silenzio ricordando le vittime del fatidico 24 agosto: «Sono presenti con noi, mi commuovo pensando a quei momenti, quando ho aiutato molti di loro a ricomporsi nelle bare».
La Fanfara dei Bersaglieri ha salutato l’inaugurazione con l’esecuzione dell’inno nazionale, seguita dalla performance musicale di Andrea Petrucci, che ha cantato “Polvere e sassi nel cuore”, brano con testo dello stesso D’Ercole.
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