Dopo aver rapidamente individuato due persone responsabili della rapina alla farmacia Ciucani a Fermo, lo scorso 23 aprile, il Commissariato di Polizia di Fermo chiude il cerchio sull’episodio criminoso: è stato arrestato il terzo membro della banda. “A seguito della rapina perpetrata nel primo pomeriggio del 23 aprile da due malviventi con il volto travisato ed armati di pistola in danno della farmacia Ciucani, a Fermo, in viale Trieste, personale del Commissariato di polizia ha posto in essere un’immediata attività di indagine la quale – fanno sapere dalla questura di Ascoli e Fermo – sin dai primi dati raccolti dai testimoni e dalle vittime del fatto delittuoso, si indirizzava nei confronti di un ben preciso gruppo di persone orbitanti nel mondo della tossicodipendenza locale. Il gruppo infatti, costituito da tre persone, veniva notato nel quartiere di Santa Caterina dove i conducenti si erano alternati alla guida del veicolo usato creando turbativa alla circolazione stradale, dando modo ai presenti di memorizzare alcuni particolare che, messi in relazione tra loro dagli operatori di polizia, consentivano di ricostruire la successione cronologica dell’evento, con distinguo dei ruoli rispettivamente assunti dai responsabili.
LA RAPINA – In effetti mentre un uomo si posizionava all’esterno dell’esercizio, gli altri due complici scendevano dal mezzo ed a piedi si introducevano nella farmacia ponendo in essere rapina aggravata dall’utilizzo di armi poi risultate essere giocattolo. Durante l’attacco i malviventi si erano appropriati del denaro presente in cassa e di quello contenuto nel portafoglio dell’unico cliente al momento presente, dandosi poi alla fuga nelle vie sottostanti al fine di raggiungere il complice in attesa. Con l’auto di proprietà di uno dei rapinatori, il gruppo si era poi allontanato per fare rientro in Lido Tre Archi da dove era partito con la ben precisa intenzione di porre in essere una rapina.
Il bottino ammontava a 600 euro circa, denaro che poi è stato equamente suddiviso tra i complici. Al termine della prolungata attività di indagine, corroborata dall’attività della locale polizia scientifica, sono stati raccolti elementi probatori certi a carico di tutti gli individuati autori del delitto che risultavano essere una donna ed un uomo, rispettivamente di 28 e 43 anni entrambi attualmente domiciliati a Porto Sant’Elpidio, appoggiati nell’occasione da un terzo complice, un uomo di anni 42 residente a Porto San Giorgio.
SUBITO DUE SU TRE – Va detto che i primi due componenti della banda – specificano e ricordano dalla Questura – erano già stati individuati nella stessa tarda serata della rapina ed accompagnati in commissariato dove venivano sentiti fino a notte inoltrata. Si otteneva successivamente una piena confessione da parte di uno dei rapinatori che consentiva anche di rintracciare una delle pistole usate durante il delitto, gettata in una strada rurale della zona periferica. Tale particolare andava a coronare ulteriormente la tesi accusatoria avanzata sulla base degli accertamenti effettuati e dati raccolti nell’immediatezza.
CHIUSO IL CERCHIO – Gli accertamenti posti in essere hanno consentito di identificare con certezza anche il terzo componente del gruppo, soggetto che già nel mese di ottobre 2017 si era reso responsabile di reati analoghi per i quali era stato deferito alla locale autorità giudiziaria.
LE MISURE CAUTELARI – Alla luce di tutti gli schiaccianti e palesi elementi probatori raccolti, lunedì il Gip presso il Tribunale di Fermo ha emesso ordinanze cautelari graduate che venivano eseguite da personale della sezione Anticrimine nel pomeriggio di ieri, momento in cui il primo dei due uomini della banda è stato tratto in arresto in quanto colpito da custodia cautelare in carcere. A sua volta il secondo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e ristretto nella sua abitazione di domicilio a Porto San Giorgio, mentre a carico della donna è stato imposto l’obbligo di dimora nel Comune di Fermo con prescrizione di permanenza notturna in casa.
Tutti e tre gli indagati sono stati posti a disposizione del Gip presso il Tribunale di Fermo per il prosieguo delle incombenze di legge”.
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