Dopo l’annunciato “ridimensionamento” dello stabilimento Comunanza, la Regione “minaccia” la Whirlpool. «Su questa vicenda -ribadisce l’assessora alle attività produttive, Manuela Bora- la Regione è presente e determinata a salvaguardare il sito produttivo e l’occupazione. Non accetta che il piano aziendale possa penalizzare il territorio marchigiano, a fronte di ottimistiche previsioni di crescita del mercato che compenserebbero una riduzione del personale. Lo abbiamo detto chiaramente anche nell’incontro che si è svolto a Roma lo scorso 17 maggio, al quale la Regione era presente con un proprio rappresentante». Sempre la Bora, insieme all’assessore al Lavoro, Loretta Bravi, ha convocato i vertici aziendali in Regione per i primi giorni di giugno.
«Non condividiamo la scelta fatta dall’azienda e l’ipotesi avanza sul trasferimento della produzione delle lavatrici a carica frontale da Comunanza a Napoli, con una riconversione di Comunanza verso un altro prodotto – afferma la delegata alle attività produttive – Senza adeguate garanzie occupazionali, questo non è accettabile e chiediamo all’azienda un confronto approfondito che non escluda alcun stabilimento operativo nelle Marche. Spacchettare le questioni non sembra funzionale a un chiaro disegno di rilancio delle attività del Gruppo. La Regione crede che Whirpool abbia tutte le capacità manageriali e operative per delineare un programma di sviluppo industriale che valorizzi sia la produzione che la ricerca. Abbiamo sostenuto l’Accordo di programma relativo al contrato di sviluppo con una disponibilità di 500 mila euro, poi sospeso a Roma dopo le previsioni del nuovo Piano industriale 2020-2021. Ribadiamo ora che senza una chiarezza condivisa sul futuro del sito produttivo di Comunanza non ci sarà l’adesione della Regione Marche a nessun accordo. Nell’incontro che faremo nei primi giorni di giugno con l’amministratore delegato, i responsabili delle risorse umane e relazioni istituzionali di Whirpool Emea chiederemo certezze aziendali per la salvaguardia occupazionale e non ottimistiche previsioni».
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