Bellini e Cosmi: un semplice abbraccio o l’addio? (Foto Edo)
di Bruno Ferretti
Potrebbe essere il gruppo svizzero “Re Outside”, rappresentato da Alex Oliva, già vice presidente e sponsor del Miami United e con esperienze nel Chiasso, il nuovo proprietario dell’Ascoli Picchio 1898. Oliva di recente è stato al “Del Duca”, con molta discrezione, a vedere una partita. In passato è stato intermediario di diverse trattative internazionali, inoltre è collegato ad un importante gruppo chimico-farmaceutico che appartiene alla moglie. Alex Oliva, 41 anni, è milanese. Sua moglie è venezuelana.
Alex Oliva
Le prime trattative con l’attuale proprietà dell’Ascoli sarebbero state avviate già da diverse settimane con un accordo di massima che sarebbe andato in porto se l’Ascoli fosse rimasto in serie B. Possibili sviluppi nelle prossime ore. La cena di fine stagione con squadra, staff e dirigenza intanto pare sia saltata. Sarebbe stato un modo simpatico per festeggiare la salvezza e congedarsi. Il patron Bellini è andato a salutare la squadra al “Picchio Village” ed ha annunciato che lascerà l’Ascoli considerando conclusa la sua missione. Poi lo ha detto (VIDEO) anche parlando con alcuni tifosi. «E’ il mio ultimo anno nell’Ascoli. Questo è ufficiale. Ho fatto la mia parte. Lascio una società risanata, organizzata. Ci verrà dopo di me farà meglio? Chi verrà? Non si sa…». Poi, parlando del sindaco Castelli, gli ha lanciato una freccia: «Dice delle cose, poi ne fa altre». Sindaco che gli ha poi risposto per le rime.
Bellini ai tempi in cui erano soci anche Faraotti, Ciccoianni e Tosti
Quando rilevò la società insieme a quattro soci ascolani (Faraotti, Tosti, Ciccoianni, Palatroni), Bellini promise che avrebbe risanato l’Ascoli e che lo avrebbe tenuto per tre anni. Ha mantenuto le promesse perché ha risanato l’Ascoli dal punto di vista economico, mentre nella conduzione della società è andato oltre perché di anni ne sono passati più di quattro. L’Ascoli Picchio è nato il 6 febbraio 2014, cinquanta giorni dopo il fallimento dell’Ascoli Calcio. Francesco Bellini, imprenditore farmaceutico leader a livello internazionale, vive da quasi 50 anni in Canada ma non ha mai staccato il cordone ombelicale con Ascoli. Quando i tifosi gli hanno chiesto con insistenza di salvare l’Ascoli, si è fatto convincere acquistando, con i soci, la società all’asta fallimentare. Quel 6 febbraio del 2014 fu portato in trionfo. Poi la sua popolarità è andata via via calando fino a trasformarsi in malumori, e poi in aperta contestazione. Anche nella notte della festa salvezza, un nutrito gruppo di ultras (prima e dopo la pacifica invasione di campo al fischio finale) ha manifestato dissenso nei confronti di Bellini e della dirigenza con cori che la musica degli altoparlanti, pur al massimo volume, non è riuscita a coprire. Contestazioni che nei confronti della società si sono ripetute in occasione di diverse partite al “Del Duca” e anche fuori casa. Ma sono state tante, troppe, le scelte che si sono rivelate sbagliate. Bellini forse non immaginava quanto complessa fosse la gestione di una società di calcio professionistico, per di più in una città come Ascoli dove il calcio è seguito con particolare passione e partecipazione. In questi quattro anni è tornato periodicamente con il suo jet personale, ma vive in Canada. E i settemila chilometri di distanza hanno complicato la soluzione di quei problemi che capitano ad ogni società di calcio e vanno quotidianamente affrontati.
Una curva nord così Bellini non l’aveva mai vista (Foto Edo)
Fu un giorno di festa per tutta la città quando Bellini rilevò la società insieme ai soci ascolani che avevano un’importante funzione, ma successivamente messi nella condizione di andarsene. Anche questo è stato un errore. Sono rimasti delusi tutti coloro che avevano sperato che Bellini – avendone le possibilità economiche – potesse ricalcare le orme dell’indimenticabile Costantino Rozzi e riportare l’Ascoli in serie A. E invece è stato un altro film, ormai giunto ai titoli di coda.
AMICHEVOLE A MONTEGIORGIO – Domenica 3 giugno una rappresentativa dell’Ascoli disputerà un’amichevole a Montegiorgio contro la squadra allenata dall’ex difensore bianconero Massimo Paci che festeggia la promozione in serie D. Inizio ore 17, biglietto unico a 5 euro.
«La storia dell’Ascoli va rispettata» Affondo del sindaco Castelli contro i vertici della società
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