di Bruno Ferretti
Sulla complessa e dibattuta questione dello stadio “Del Duca”, nei giorni scorsi c’è stato un duro scambio di accuse fra Comune (proprietario dell’impianto) e l’Ascoli Picchio (che lo utilizza da lunga data versando un canone annuo di 60.000 euro). Bellini e Castelli non se le sono mandate a dire. Oggi sulla vicenda sono intervenuti consiglieri comunali di 5 Stelle, Giacomo Manni e Massimo Tamburri, accusando il sindaco Castelli «di aver commesso una lunga lista di errori che hanno avuto e avranno una pesante ricaduta sui cittadini sotto forma di tasse».
«Per la nuova tribuna est era prevista inizialmente una spesa di 2,5 milioni di euro e invece, fra una cosa e l’altra, costerà alla comunità oltre 4 milioni. Una enormità per il nostro Comune – ha detto Manni – inoltre il cronoprogramma continua a subire ritardi e rinvii: la tribuna est non sarà pronta neppure per l’inizio del prossimo campionato perché si parla nel 2019. Sappiamo che quando si costruisce possono capitare eventi imprevisti che ritardano i lavori e fanno lievitare le spese ma qui siamo andati ben oltre. Considerate le condizioni del “Del Duca”, sarebbe stato molto meglio, in prospettiva futura, costruire uno nuovo stadio, a misura della nostra città, magari vicino allo svincolo della superstrada, comunque in un luogo diverso perché, con il passare del tempo, lo stadio in quella posizione diventerà sempre più problematico per il traffico e i parcheggi».
«Il sindaco è stato accusato dall’Ascoli Picchio e ha replicato tirando in ballo la città e gli ascolani. Cosa c’entrano? Le critiche, legittime, sono state rivolte al sindaco, cioè a lui non agli ascolani – ha aggiunto il pentastellato Manni – perché Castelli non ha vigilato con più attenzione sull’andamento dei lavori invece di andare continuamente a Roma per farsi vedere in Tv? Noi rispettiamo la storia dell’Ascoli e la passione dei tifosi: per questo non siamo mai intervenuti sul caso stadio. Ma stavolta non potevamo far finta di niente».
«Il Comune di Ascoli si è venduto tutto quello che poteva per sanare i debiti di bilancio, ma nonostante ciò ha oltre 60 milioni di mutui. Il Credito Sortivo? Non è un’opera di misericordia bensì una banca alla quale bisogna restituire il denaro prestato. Castelli non è il solo colpevole perché in Comune ci sono assessori preposti a seguire le opere pubbliche, e anche consiglieri di maggioranza. Cosa hanno fatto in questi tre per controllare i lavori della nuova tribuna?».
«Il sindaco governa la città ormai da dieci anni e non può accampare scuse, così come non può infangare il nome di Ascoli con una retorica scorretta per mascherare i suoi errori – ha concluso Tamburri – se è mancato il dialogo con l’Ascoli la colpa è anche sua. Ci venga a raccontare in Consiglio comunale come ha gestito la questione stadio».
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