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Whirlpool, Conte ai sindacati:
«Conosco il vostro caso»

LA VISITA DEL PREMIER - Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli: «I soldi ci sono per gli ammortizzatori sociali». le risposte alle domande di Paolo Marini (FiomCgil), Raffaele Bartomioli (Uilm) e Angelo Forti (Fim Cisl)
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I sindaci schierati in attesa dell’arrivo del premier

di Maria Nerina Galiè

Conte con i sindacalisti e le istituzioni

Si sono presentati coesi, all’ombra dello striscione che li identificava ma che soprattutto rendeva bene il senso dell’ormai nota “vertenza territoriale Whirlpool”, i sindaci dell’entroterra piceno e fermano e le Rsu dello stabilimento di Comunanza al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, lunedì 11 giugno, ad Arquata del Tronto.
A Paolo Marini (FiomCgil), Raffaele Bartomioli (Uilm) e Angelo Forti (Fim Cisl) il Premier ha riferito di essere già al corrente della situazione e che vigilerà sulla vertenza parlandone di persona con il ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio, in previsione dell’incontro al Mise del prossimo 6 luglio.
«Un momento per noi molto importante anche se durato solo pochi minuti – hanno riferito i sindacalisti – reso possibile dal sindaco di Comunanza  Alvaro Cesaroni e dall’onorevole Giorgia Latini che in questa occasione ci hanno fatto da gancio e che vogliamo ringraziare».
Un bel passo avanti per gli attori della vertenza il confronto diretto con Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, in attesa dell’arrivo di Conte. Il governatore regionale ha ribadito, ai giornalisti e alle Rsu la sua intenzione di intervenire presso il Governo a difesa dei lavoratori dell’unità produttiva picena.
«La vicenda Whirpool ha tutte le caratteristiche per agganciarsi al trenino del decreto terremoto, perché non si parla solo della crisi di un’azienda, materia del Ministro del Lavoro, ma della perdita di 131 posti di lavoro che dobbiamo moltiplicare almeno per tre, considerando l’indotto, in un territorio già messo sotto torchio dal sisma». Con Ceriscioli, anche i sindacalisti hanno ripetuto le loro più grandi preoccupazioni: “Se non c’è il lavoro è inutile ricostruire” e «il 31 dicembre scadono gli ammortizzatori sociali, senza la proroga dei quali l’azienda non ha soluzioni alternative».

Raffaele Bartomioli (Uil) con Luca Ceriscioli

«Mettiamo in moto milioni di euro – ha detto ancora Ceriscioli – per creare 5 nuovi posti di lavoro. Qui ne dobbiamo mantenere 500 e i soldi ci sono. Abbiamo presentato al Primo Ministro una proposta di articoli di legge per poter prorogare al 1 gennaio 2019 gli ammortizzatori sociali ed evitare che in quella data in azienda scenda la tagliola. Questo in una doppia consapevolezza, ragionata proprio con i vertici della multinazionale (incontrati a Roma lo scorso 7 giugno, ndr): da una parte i problemi aziendali come la crisi, la fusione (con Indesit spa), problemi che forse c’erano anche prima; dall’altra il valore che ha il sito produttivo nel contesto in cui si trova e che vive ancora in uno stato di emergenza nel quale rimarrà ancora a lungo. Ecco il motivo della coerenza con il decreto sisma, nel quale sono previsti 47 milioni di euro per la cassa integrazione straordinaria, mai attivata perché ci sono state pochissime richieste. Nel caso Whirlpool, seppure la struttura fisica non ha subito danni per il terremoto, aprire una crisi avrebbe un contraccolpo enorme nel cuore dell’area più colpita».
Infatti, nel plant piceno sono impiegati lavoratori provenienti dalle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, ma la maggior parte di essi risiede proprio nell’area cratere, hanno sottolineato i rappresentanti sindacali, così come nel cratere è insediato quasi tutto l’indotto.

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