Massimo Pulcinelli della Bricofer e Francesco Bellini patron dell’Ascoli Picchio
di Bruno Ferretti
Incredibile ma vero. L’Ascoli resta a Francesco Bellini che ha deciso di non vendere la società dopo un paio di mesi di trattative e un considerevole numero di incontri per mettere a punto ogni dettaglio. Oggi doveva essere il giorno della firma ovvero il passaggio di proprietà. Appuntamento alle ore 16 nello studio del notaio Cristiana Castallo, al civico 143 di corso Mazzini, in centro. Da Roma sono arrivati, con puntualità, l’imprenditore Massimo Pulcinelli, presidente e maggiore azionista di Bricofer Italia con i suoi consulenti.
Francesco Bellini
Altri emissari del colosso romano erano arrivati d Ascoli lunedì scorso insieme a Gianni Lovato, l’ex dg che ha avuto un ruolo importante nella trattativa, e si preparava a tornare dopo due anni (Bellini lo aveva esautorato nel giugno del 2016 pur avendo altri due anni di contratto). Ma è saltato tutto. Il notaio Castallo, l’imprenditore Pulcinelli e si suoi collaboratori hanno atteso invano Bellini che non si è visto. Un quarto d’ora, mezz’ora, un’ora. L’attesa si è prolungata. Poi, preso atto della situazione, e in mancanza di notizie, a Pulcinelli e ai suoi non è rimasto altro da fare che salutare il notaio e tornare a Roma non prima di una puntata al Caffè Meletti. Delusi, amareggiati, non solo per come è andata a finire la trattativa, ma probabilmente anche per come sono stati trattati. Quando tutto sembrava a posto e si aspettava solo la firma, pare che Bellini abbia chiesto una fidejussione bancaria da 9 milioni. Domani dovrebbe ripartire per il Canada.
Massimo Pulcinelli
IL COMUNICATO DELLA BRICOFER – “Bricofer Italia Spa comunica l’abbandono del tavolo della trattativa per l’acquisto dell’Ascoli Picchio SpA. E’ stato profuso il massimo impegno per il buon esito della trattativa ma viene rispettata la volontà dell’attuale proprietà dell’Ascoli Picchio a non concludere la vendita”. E’ quello che si legge nella nota diffusa dall’azienda leader del “fai da te”.
«Sono molto dispiaciuto per non aver potuto portare avanti un progetto in cui credevamo tantissimo e che avremmo affrontato con la determinazione e il cuore per far bene che sempre ci caratterizza. Il motto di Bricofer è “Realizza i tuoi sogni con la nostra passione”, purtroppo questa volta la passione non è bastata. Auguriamo all’Ascoli Picchio e ai suoi numerosi tifosi un futuro fantastico che possa portare le soddisfazioni che meritano» così ha dichiarato Massimo Pulcinelli, presidente di Bricofer Italia SpA. Ed ha aggiunto: “Mai gestita una trattativa simile”.
I tifosi bianconeri
DIBATTITO ACCESO SUI SOCIAL – Nel giro di pochi minuti, quando si è diffusa la clamorosa notizia, su facebook si è scatenata la reazione del popolo bianconero, oltremodo sorpreso dallo sconcertante epilogo della trattativa. “Pulcinelli, dicci tu la verità su come sono andate le cose” ha chiesto un tifoso dell’Ascoli al maggiore azionista di Bricofer. Questa la risposta: “Io credo che cambiare carte in tavola all’ultimo minuto sia sinonimo di non voler più vendere poiché legati affettivamente alla città e alla squadra”.
LE MOTIVAZIONI DEL RIFIUTO – Con riferimento alla trattativa per il passaggio di proprietà dell’Ascoli Picchio FC 1898 SpA a Bricofer Italia SpA, il club bianconero comunica che “non è stato raggiunto l’accordo sulle garanzie da fornire per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della Società. Il presidente Bellini ringrazia per l’interessamento mostrato nei confronti dell’Ascoli Picchio, la Bricofer e il suo presidente Pulcinelli, certo che sarebbe stato all’altezza della piazza bianconera. Il ringraziamento si estende anche ai dirigenti e ai professionisti della Bricofer per la collaborazione offerta. Il patron continuerà la ricerca di eventuali acquirenti a cui cedere la proprietà del club”. Non si è fatta attendere la risposta della Bricofer in quello che sta assumendo tutti i connotati del classico botta e risposta: “In merito al comunicato stampa odierno dell’Ascoli Picchio, Bricofer Italia Spa si trova suo malgrado costretta a rettificare quanto ivi riportato circa il mancato accordo sulle garanzie che Bricofer avrebbe dovuto fornire per il perfezionamento dell’operazione. Quest’ultima, dopo oltre due settimane di trattative, si sarebbe difatti dovuta concludere in sede notarile sabato 23 giugno 2018, ma solo nel pomeriggio di oggi dalla parte venditrice sono state formulate nuove e diverse richieste in termini di ulteriori garanzie, con l’oggettiva impossibilità di farvi fronte ed espressione unicamente della indisponibilità della venditrice a proseguire la trattativa. A dimostrazione di ciò vi sono i numerosi testi negoziali scambiati tra parti e professionisti, ove di dette nuove ed ulteriori garanzie fino ad oggi pomeriggio non vi era traccia”.
Il ds Giaretta e mister Serse Cosmi
Quindi l’Ascoli Picchio resta in vendita. Ed è la maniera peggiore per iniziare un nuovo campionato, sia per i calciatori che per i tifosi. Ci sarà un dannoso senso di precarietà. Sarebbe stata tutta un’altra cosa se Bellini avesse detto più o meno così: “Ho cambiato idea all’ultimo momento. Può succedere. Mi tengo l’Ascoli e cercherò di rilanciarlo il più in alto possibile con il sostegno dei tifosi e delle istituzioni”. Niente di tutto questo e resta un clima di preoccupante incertezza.
RESTANO COSMI E GIARETTA? – A questo punto è probabile che sulla panchina dell’Ascoli resti Serse Cosmi visto che ha un altro anno di contratto. Stesso discorso per Cristiano Giaretta come diesse. Cardinaletti si era già congedato ma a questo punto potrebbe essere anche richiamato da Bellini. Questione allenatore. Con Massimo Oddo c’era un’intesa di massima ma a questo punto salta. Immaginiamo come sarà rimasto l’allenatore pescarese che, per aspettare l’Ascoli, aveva rinunciato allo Spezia che poi ha ingaggiato Marino.
Siamo alle comiche? No, siamo ad Ascoli.
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