Il Consiglio regionale ha approvato oggi una proposta di legge che vieta la combustione dei rifiuti e di tutti i suoi derivati compreso il Css (Combustibile solido secondario da rifiuti) in tutto il territorio marchigiano. Relatori della proposta poi approvata Francesco Micucci (Pd) per la maggioranza, e Sandro Bisonni (misto) per la minoranza. Con la nuova legge le Marche negano alle Provincie, o meglio alle Ata, la possibilità di gestire i loro rifiuti prevedendo la possibilità di bruciarli, fatta eccezione per il biometano, Così i Piani d’ambito provinciali in tema di rifiuti dovranno adeguarsi a questa nuova norma e, qualora previsto, la pratica della combustione dovrà essere cancellata.
«Un risultato epocale – dice Bisonni -, che rappresenta per me e per molti che mi sono stati vicini, il traguardo di una vita. Ho dedicato gli ultimi 10 anni a combattere la combustione dei rifiuti e oggi finalmente vedo realizzarsi quello che sembrava essere solo un sogno. Oltre a me – ha detto in aula dopo la votazione -, vi ringraziano i tanti marchigiani che rinnegano la combustione dei rifiuti e in particolar modo gli abitanti di Tolentino, Castelraimondo, Matelica, San Severino, Macerata e tutti quelli della provincia di Macerata, che in questi anni hanno continuato a vivere con lo spettro che nei loro territori si tornasse a bruciare. Con questa legge – conclude il consigliere -, le Marche voltano pagina e si candidano ad essere la terra delle armonie e della sostenibilità ambientale, dove vivere in modo green permetterà a noi e alle nuove generazioni di guardare al futuro con maggiore speranza e ottimismo. Un risultato storico per questa regione».
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