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«Dario era amico di tutti
come Lazzaro per Gesù»
Folla ai funerali del giovane offidano

OFFIDA - Padre Giacomo Rotunno ha abbracciato i familiari dello sfortunato ragazzo deceduto martedì scorso all'alba dopo un incidente stradale a un chilometro da casa. Un migliaio gli intervenuti al rito nel santuario Beato Bernardo. «La sua famiglia ha bisogno di noi»
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L’arrivo del feretro

di Claudio Romanucci

«Affidiamo Dario al Signore. Rifiorisca la sua giovinezza accanto a Lui e nella Sua casa». Le parole di padre Giacomo Rotunno sono state affermate con forza oggi pomeriggio ai funerali di Dario Troiani. Il santuario del Beato Bernardo, ad Offida, ha potuto contenere soltanto alcune centinaia del migliaio di partecipanti all’ultimo saluto costringendo il resto delle persone a seguire l’omelia all’esterno.
Il giovane, di appena 26 anni, è morto all’alba di martedì scorso ad una manciata di curve dalla sua abitazione, sulla strada Provinciale che da Offida conduce a San Lazzaro. Con la sua Lancia è finito fuoristrada contro una quercia. «Era l’amico di tutti – ha rimarcato il frate durante il suo intervento –  Stringiamoci attorno alla famiglia che ha bisogno di noi».
Alle 16 ha accolto sul sagrato l’arrivo del feretro ed i familiari della vittima, abbracciandoli ed accompagnandoli all’interno.

I familiari straziati dal dolore

Ha sostenuto la funzione religiosa sulla lettura del vangelo su San Lazzaro.
«Anche Gesù aveva bisogno di un amico: parlava con Lazzaro senza temere di essere messo in discussione. Dario era lo stesso con tutti. Un contatto con lui ci rasserenava. La madre (Graziella, ndr) mi ha confidato che ora farà anche sorridere in cielo».
La morte di Lazzaro viene accostata a quella di Dario: «Bisogna aprire i cuori per cogliere i segni. Dario ha l’unica preoccupazione di farvi capire che vi sta accanto», ha rimarcato il cappuccino rivolgendosi ancora alla madre, al padre Raniero ed al fratello Matteo .

Numerosa la partecipazione di amici e conoscenti del giovane, la cui famiglia è molto conosciuta nella città e nella frazione di San Lazzaro. C’erano gli amici, i colleghi di lavoro della società cooperativa “Il quadrifoglio”, della congrega “Mescàl” animatrice del carnevale storico offidano ed i soci del circolo culturale “San Lazzaro”.

La folla fuori dalla chiesa

 


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