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Questione Ballarin, interviene Capriotti:
«Un piccolo successo per la città,
ma ponemmo il problema già nel 2016»

SAN BENEDETTO - Il consigliere comunale del Pd: «Ristabilire il decoro dell'ingresso nord era un nostro obiettivo: speriamo che sia la volta buona e l'inizio di un percorso di riqualificazione di tutta l'area»
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L’interno del mitico Ballarin

di Benedetto Marinangeli 

E’ sempre il vecchio stadio Ballarin a tenere sveglia la polemica politica. Dopo l’ impegno di spesa di 80.000 euro deliberato dal Comune e l’annunciato progetto di una prima ristrutturazione dell’intero impianto per un importo di spesa di 200.000 euro, si registra l’intervento del consigliere comunale del Partito Democratico Tonino Capriotti.

Tonino Capriotti

«Un piccolo successo per la città. Ristabilire il decoro dell’ingresso nord di San Benedetto era un nostro obiettivo: speriamo che sia la volta buona e l’inizio di un percorso di riqualificazione di tutta l’area. Riguardo al carnevale non so se riusciranno a resuscitarlo, questa amministrazione è più brava a chiudere che ad iniziare percorsi. La speranza è che ci sorprendano e ci dicano “vi siete sbagliati”».
Ma Capriotti ci tiene anche a specificare bene alcuni concetti. «Novembre 2016, sono trascorsi quasi due anni dal nostro primo intervento pubblico in merito al decoro della zona Ballarin. continua- Lo chiedemmo al sindaco con una interrogazione in consiglio comunale, raccogliendo il grido di tutto il quartiere. Sembrava che avessero accolto l’invito ma poi svanì nel nulla come tante altre promesse non mantenute da questa amministrazione. In occasione del carnevale 2017 tornammo alla carica denunciando lo stato di abbandono dei capannoni del carnevale e la denuncia della fine del carnevale sambenedettese se non si poneva un rimedio. Fine di una morte annunciata celebrata nel febbraio 2018. Dopo i pezzi di plastica caduti nel dicembre scorso, insieme al presidente della commissione lavori pubblici abbiano chiesto ufficialmente al sindaco un intervento per tutelare la sicurezza dei cittadini, indetto una commissione congiunta per affrontare con decisione il tema del Ballarin e chiesto con forza un crono-programma di interventi su capannoni e Ballarin, impegnando il sindaco sulle sue responsabilità. Ho fatto tutta la storia per dire che forse ci siamo».
Capriotti conclude così. «Caro sindaco in genere si parte dalle idee, poi si fanno i progetti, si rendono esecutivi ed infine si realizzano. Lei vuole sbalordirci invertendo le procedure, questa non è una novità, ma potrebbe essere l’ennesima scusa per non fare nulla».


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