“La bellezza conforta, riscalda e illumina il nostro percorso di vita. Ma è possibile una bellezza indipendente dal bene, perfino alleata del male? Questo libro risponde di no, in primo luogo negando che le immagini siano paradigma di oggettività, emblema di neutralità descrittiva. Anche quando pensiamo che mostrino la realtà nuda e cruda, senza possibilità d’inganno, sono spesso più ambigue di qualsiasi discorso, e danno origine a discorsi senza fine”. E’ una delle interessanti premesse de “Il bene e il bello”, il libro che il professor Ermanno Bencivenga presenterà domenica 22 luglio alle 19 presso la Bottega del Terzo Settore.
Dal 1979 è ordinario di filosofia presso l’Università di California, logico di fama mondiale, Bencivenga ha dato importanti contributi alla filosofia del linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia attraverso decine di pubblicazioni. Per il grande pubblico ha scritto (fra l’altro) “La filosofia in sessantadue favole” e proprio “Il bene e il bello: etica dell’immagine”. È autore delle raccolte di racconti “I delitti della logica”, “Case e Amori”, di cinque raccolte di poesie (l’ultima è “Le parole della notte”). Ha fondato e diretto per trent’anni (fino al 2011) la rivista internazionale di filosofia “Topoi”. Collabora al quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Tra i suoi saggi più recenti, “La scomparsa del pensiero. Perché non possiamo rinunciare a ragionare con la nostra testa” (Feltrinelli, 2017).
Insomma, un appuntamento denso di spunti, punto di partenza per un’indagine sul rapporto tra il bene e la bellezza, che oltre a essere pura estetica (come succede nel mondo contemporaneo), può e deve essere più vicina al concetto classico che la legava al bene, inteso come armonia e perfezione morale.
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