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Le opere salvate dal terremoto
in mostra al museo “Ciccolini”

ROTELLA - Dal 22 luglio al 30 settembre una quindicina di dipinti dalla Pinacoteca civica di Camerino e dai Musei Sistini del Piceno con le due sedi chiuse di Montalto Marche e Castignano. Ma non solo: quadri anche da Montemonaco e Ripatransone. Il progetto è quello di rivitalizzare il tessuto sociale delle comunità danneggiate dal sisma tutelandone l'identità
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La presentazione del progetto

I Musei Sistini del Piceno in collaborazione con il Comune di Rotella, hanno inteso realizzare un evento espositivo dal titolo “Opere d’arte salvate dal terremoto da Camerino e dalle terre sistine”, che si terrà presso il Museo di arte sacra di Rotella dal 22 luglio al 30 settembre.
Il progetto consiste nella realizzazione di un evento nato essenzialmente dalla volontà di mettere in relazione due istituzioni museali danneggiate dal sisma e attualmente non aperte al pubblico: la Pinacoteca civica di Camerino e i Musei Sistini del Piceno con le due sedi chiuse di Montalto Marche e Castignano. Istituzioni che, dopo il sisma, si sono trovate comunque a confrontarsi spesso su molti temi, accomunate da tutte le problematiche relative, non solo alla conservazione delle opere d’arte post terremoto, alla creazione dei vari depositi, ma anche a quelle di come far fronte alla valorizzazione di un territorio ferito attraverso delle opere d’arte, che pur essendo rimaste in loco, non possono essere fruite.
E’ per questo motivo che l’iniziativa rappresenta anche il simbolo della volontà di ricominciare e di stare sul territorio, ad essere un segno forte e molto significativo per le piccole comunità locali.

Un’opera di Arcangelo di Cola

Pertanto si è pensato di unire le forze, ed esporre presso il Museo di Arte Sacra di Rotella delle opere provenienti dai tre musei; a queste se ne sono aggiunte altre provenienti da luoghi danneggiati e chiusi dal sisma come alcune opere provenienti da Loro Piceno, dalle chiese di Santa Maria di Castignano, di San Filippo di Ripatransone e dal locale Museo Vescovile, di San Benedetto Abate di Montemonaco, dal museo Vescovile di Ripatransone e dalla chiesetta di Santa Lucia di Poggio Canoso Tra queste opere si è voluto far emergere quelle, perlopiù inedite, del pittore Martino Bonfini (Patrignone, 1564–1636 circa), artista simbolo del patrimonio artistico danneggiato dal terremoto presente con le sue opere principalmente presso il Santuario dell’Ambro e presso la chiesa di Santa Maria in Pantano completamente distrutta dal terremoto.

Un’esposizione dunque nell’ottica della valorizzazione dei centri minori, nel territorio più interno, quello dei passaggi meravigliosi, quello delle terre dove Sisto V crebbe e si formò; un territorio spesso dimenticato, dove il forte legame tra museo e territorio, è testimoniato anche dai dieci Musei Sistini del Piceno, nati con lo scopo di mantenere i beni artistici di carattere religioso, nelle comunità per le quali questi beni furono realizzati; musei che insistono su, appunto, Rotella, Montalto Marche, Castignano, Ripatransone, Grottammare, San Benedetto del Tronto, Monteprandone, Force, Comunanza e Montemonaco. Territori che vanno dal mare alla collina fino alle pendici dei Monti Sibillini nel cuore del cratere del terremoto e una rete capillare di musei che accompagna il visitatore alla scoperta del territorio piceno, fatto di straordinari capolavori artistici, di saperi, usi e costumi.

Ciò che resta della chiesa di Santa Maria in Pantano (Montegallo)

Alle tavole della Crocefissione tra i dolenti e della Madonna in trono di Arcangelo di Cola, provenienti dalla Pinacoteca di Camerino, si è voluto accostare altre opere di gusto tardogotico provenienti dai due Musei Sistini di Montalto e Castignano; da quest’ultimo la scultura raffigurante il San Pietro e dal Museo Sistino di Montalto Marche una la croce astile proveniente dalla chiesa di Santa Maria in Viminato di Patrignone. Come opera di passaggio al secolo XVI e testimone della terra sistina e di una chiesa danneggiata dal terremoto, si è voluto esporre la tavola di Vincenzo Pagani raffigurante la Madonna in trono tra i Santi con la lunetta raffigurante la Pietà.
Per il secolo XVII invece si è voluto far emergere la figura di Bonfini, con diverse opere inedite, fortemente legata al territorio e ai danni del sisma; quindi in mostra sono presenti la Crocefissione tra i dolenti dipinta per la chiesa di Santa Maria in Casalicchio di Montemonaco, poi trasferita a Montalto per motivi conservativi circa una trentina di anni fa. Ancora un’altra Crocefissione tra i dolenti e la Maddalena che raccoglie il sangue di Cristo entro una grande anfora, proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Borgo di Castignano; l’Educazione della Vergine proveniente dal Comune di Loro Piceno, il San Benedetto da Norcia con le storie della sua vita, proveniente dalla chiesa di San Benedetto di Montemonaco e ora esposto presso il museo di arte sacra di; il San Carlo Borromeo proveniente dalla chiesa di San Filippo di Ripatransone; infine le due tavolette dei misteri, la presentazione al tempio e la flagellazione, conservate presso il Museo Vescovile di Ripatransone.

 


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