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Farmacie: il Comune vuole venderle,
ma Trenta manda un dossier a Ceriscioli

ASCOLI - Per mercoledì mattina è stata convocata d'urgenza la commissione consiliare che dovrà esaminare il piano di razionalizzazione. Il consigliere forzista accusa: «Perché si vendono attività producono utili all'Arengo»
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Si avvicina la cessione delle farmacie comunali di Brecciarolo e Porta Romana. Il Comune ha deciso di accelerare e per mercoledì mattina è stata convocata in via d’urgenza la VIII Commissione consiliare “Servizi comunali” (presidente Ignazio Simone Matteucci) avente all’ordine del giorno proprio la “razionalizzazione del servizio farmacie comunali”. Dopo il passaggio in Commissione, l’atto arriverà in Consiglio martedì 31 e poi si procederà alla cessione. In cambio il Comune aprirà la nuova sede al Centro Commerciale Al Battente dove è stato realizzato un locale ad hoc. Sulla cessione delle farmacie comunali, tuttavia, arrivano le bordate del consigliere comunale Umberto Trenta di Forza Italia.

Umberto Trenta

«Ho presentato un dossier al presidente della Regione Luca Ceriscioli e alla direttrice dell’Area Vasta 5 Giulietta Capocasa -dice- che è stato sottoscritto anche dai consiglieri grillini Manni e Tamburri. L’assessore al bilancio Gibellieri mi deve spiegare perché si vendono due farmacie che producono utili per il Comune. Inoltre in sede di votazione in Consiglio comunale chiederò il voto palese per vedere se ci sono anche possibili incompatibilità tra gli eletti e chi ha firmato i pareri in seno all’Area Vasta 5. Inviterò anche i grillini che sono contrari a livello di partito all’apertura delle farmacie dentro i centri commerciali a non disertare il voto». Secondo Trenta inoltre la prima delibera messa a punto dall’Arengo non sarebbe stata “corretta in quanto avrebbe messo insieme sia la cessione sia la nuova apertura”. Dall’esponente forzista inoltre arrivano richieste di chiarimenti sugli incarichi dati per stimare il valore degli assett comunali da cedere. Il Comune sembra andare avanti anche nonostante il ricorso dei farmacisti privati al Consiglio di Stato contro l’apertura della nuova sede. I giudici dovrebbero discutere nel merito entro fine anno anche se in ambito comunale danno per scontato il ritiro dell’atto da parte dei titolari privati.

rp

 

 


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