di Renato Pierantozzi
Lo hanno accompagnato fino al sagrato della chiesa insieme alle loro inseparabili mountain bike. Ma questa volta non c’era lui in testa al gruppo con il suo sorriso e l’educazione d’altri tempi ormai. «Sei in cielo, a pedalare per l’eternità con la tua bici», ha detto don Franco Petrucci nell’omelia per l’estremo saluto ad Osvaldo Tosti, l’avvocato di 38 anni travolto giovedì scorso all’Annunziata e deceduto poi domenica all’ospedale regionale di Torrette. «Sei stato stato prezioso, grazie Osvaldo», ha aggiunto il sacerdote. Presenti, come detto, anche un centinaio di ciclisti, in gran parte del team a cui Tosti apparteneva, insieme a tantissimi giovani, dirigenti e poliziotti della Questura, a partire dal questore Luigi De Angelis. Osvaldo, infatti, era all figlio di Walter Tosti, per tanti anni importante dirigente della polizia ascolana.
La funzione è stata concelebrata da don Andrea Tanchi, parroco di Mozzano ed appassionato bikers. Molto toccante, alla fine, il ricordo dei compagni del team “nà pedalata e nà magnata” di cui Tosti era uno dei componenti. «E’ stato molto facile volerti bene -ha detto Giulio in rappresentanza del team- non ti ho mai sentito parlare male di nessuno o dire una parolaccia. A volte ti prendevamo in giro perché il giorno dopo un’uscita tornavi con la tua bici bella pulita mentre le nostre rimanevano sporche per giorni… Ci lacera pensare che non ci sarai più, ci mancherai caro Osvaldo». Anche Dario Romoli, ex dirigente della Questura ed ora presidente della sezione ascolana dell’associazione nazionale di Polizia, ha ricordato sull’altare la figura del giovane scomparso. «Grazie per lo splendido esempio di vita che hai dato ai giovani della tua generazione e a noi più anziani. dall’alto del cielo sorreggi la tua famiglia e tutti noi». Romoli ha poi donato al giovane scomparso la maglia gialla del Tour de France proveniente da Parigi.
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