«Rimarrò dirigente della Protezione Civile ma ho già detto al presidente Ceriscioli che rimetto a lui la delega come soggetto attuatore dell’emergenza sisma». Sono le parole di David Piccinini, travolto una settimana fa dall’inchiesta aperta dalla procura dorica per indagare su eventuali irregolarità legate agli appalti e subappalti per la realizzazione delle Sae nei comuni colpiti dal sisma. Nel registro degli indagati, con lui ci sono anche il dirigente Erap del presidio di Ancona Maurizio Urbinati la responsabile del servizio tecnico del presidio Erap di Macerata Lucia Taffetani e il responsabile unico per le opere di urbanizzazione Stefano Stefoni. Per tutti, le ipotesi sono abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Questa mattina, Piccini – a capo della Protezione Civile regionale dal gennaio 2017 – ha partecipato alla cerimonia della Corte dei Conti per il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione Marche. Solo una settimana fa, il 19 luglio, i militari del Gico della Guardia di Finanza avevano eseguito un blitz nella sua abitazione e negli uffici regionali per prelevare documenti e supporti informati nell’ambito dell’inchiesta avviata a inizio anno dalla Dda di Ancona. Subito dopo le perquisizioni, la decisione di Piccinini di rimettere la delega come soggetto attuatore per l’emergenza sisma, una posizione che gli garantiva la possibilità di emettere atti urgenti per il periodo necessario a fronteggiare le problematiche derivate dal terremoto. «Ho scelto di rimettere la delega – afferma il dirigente – affinchè il presidente Ceriscioli possa valutare il da farsi. Rimarrò fino al 27 agosto 2018, data fissata in un primo momento come scadenza dell’emergenza in maniera tale da poter continuare a garantire assistenza alle popolazioni in difficoltà»
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