Sono 430 gli ascolani che portano il venerato nome di Emidio. Il santo patrono della città, il protettore contro i terremoti, colui che (non solo) il 5 agosto viene festeggiato. E che oggi ha vissuto una giornata ancor più speciale, poiché alle celebrazioni religiose si è affiancata la Giostra della Quintana, in un incrocio sui generis che cade solo quando le due date si sovrappongono.
Sin dalla mattinata, con la classica cerimonia del basilico con tanto di benedizione e consegna alle genti da parte del vescovo Giovanni D’Ercole (il basilico è la pianta che, secondo la credenza, fu rivenuta sulla tomba del Santo in quel di Sant’Emidio alle Grotte) si sono succeduti omaggi ad Emidio, soprattutto tra la Cattedrale a lui dedicata e l’Arengo, dove il sindaco Guido Castelli ha consegnato 950 libretti con la storia del patrono narrata attraverso l’arte ai portatori del nome e loro familiari.
Nel tardo pomeriggio la processione con la statua del Santo a svettare (tra i 12 portantini c’era anche l’ex sindaco Piero Celani), confraternite e tutti i parroci della Diocesi, oltre a migliaia di fedeli, che intorno alle 19,30 hanno dato vita a un suggestivo incrocio in piazza Arringo con il corteo della Quintana che rientrava in sede. A sfilare di fianco a D’Ercole, il vescovo di Treviri (città di nascita di Sant’Emidio) Stephan Ackerman e il suo ausiliare Jorg Michael Peters.
Un clima di festa non solo a livello religioso. Bancarelle, locali aperti, folklore, giochi e, in nottata, gli spettacolari fuochi d’artificio per il tributo al giorno più importante per la città di Ascoli.
Lu. Ca.
[slideshow_deploy id=’57260′]
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati