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«L’ospedale unico va costruito in Riviera,
il “Mazzoni” resti per le aree interne»

SANITA' - L'appello di D'Annibali e Romani, sindaci di Cupra e Massignano: «Il presidio di primo livello, secondo i criteri del Decreto Balduzzi, va costruito dove c’è il maggior numero di utenti, ovvero nell’area costiera. Ascoli ha le caratteristiche per poter adempiere alla funzione di ospedale di base»
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«Crediamo che si stia facendo una scelta sbagliata sull’ubicazione del nuovo ospedale e ci appelliamo al buonsenso e alla ragionevolezza di tutti per dotare il sud delle Marche di una struttura ospedaliera di primo livello, in grado di garantire un servizio più moderno e più efficace, ma vicino ai cittadini».

Il sindaco di Massignano Massimo Romani

E’ la presa di posizione, condivisa, di Domenico D’Annibali e Massimo Romani, sindaci rispettivamente di Cupra Marittima e Massignano. Entrambi concordi riguardo all’ubicazione del nuovo ospedale del Piceno: «Proponiamo una soluzione molta chiara, sicuri che possa essere percorribile e ampiamente condivisa: l’ospedale di primo livello, tenendo conto dei criteri del Decreto Balduzzi, va costruito dove c’è il maggior numero di utenti, ovvero nell’area costiera. Nelle vicinanze del casello autostradale di San Benedetto ci sono ampie aree idonee per la costruzione del nuovo ospedale, ben collegate ad infrastrutture già esistenti ed in grado di attrarre utenti provenienti anche dalle vicine province di Teramo e Fermo; basti pensare, ad esempio, alla zona di Brancadoro o a quella di Centobuchi di Monteprandone, aree che presentano caratteristiche tali da essere facilmente raggiunte da tutti». spiegano.
«Per le aree interne, meno popolose e con problemi di viabilità anche a seguito dei recenti terremoti, proponiamo il mantenimento dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, che ha tutte le caratteristiche per poter adempiere alla funzione di un ospedale di base. -proseguono D’Annibali e Romani- La proposta di un ospedale di primo livello e di base all’interno di una stessa Area Vasta è stata anche già approvata e realizzata dalla Regione nel pesarese. Non comprendiamo perché, proprio in una fase storica come quella attuale, in cui si potrebbe arrivare alla costruzione di una struttura in grado di rilanciare la sanità delle sud delle Marche, ci si incaponisca in scelte poco lungimiranti e non condivise dalla maggioranza della popolazione. Il nostro auspicio è quello di arrivare ad una ragionevole soluzione che garantisca realmente gli interessi di tutto il territorio». 

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