di Maria Nerina Galiè
A due anni dal sisma è ancora emergenza abitativa per numerosi Comuni dell’entroterra piceno duramente colpiti. Si deve ricostruire alla svelta perché il rischio spopolamento è dietro l’angolo. A dare il buon esempio, il Comune di Montegallo che ha presentato un progetto di «ripristino danni con miglioramento sismico dell’edificio E.R.P. (edilizia residenziale pubblica) in frazione Propezzano da destinare al soddisfacimento del bisogno abitativo», finanziato con ordinanza numero 1507 del 30 luglio 2018 dall’ufficio speciale per la ricostruzione per 346.040,46 euro.
Quattro appartamenti subito, più un altro nello stesso complesso ma in un altro corpo di fabbrica, sono solo i primi alloggi che verranno messi a disposizione dei cittadini in un piano nel quale sono inseriti tutti gli edifici di proprietà comunale. «Gli appartamenti – spiega Tiziano Pignoloni, vice sindaco di Montegallo – saranno destinati alle 34 famiglie adesso collocate nelle Sae, di cui 5 a Uscerno e 29 Balzo”. Gli amministratori del piccolo Comune montano, un arcipelago di 23 frazioni di cui 8 zona rossa, hanno colto al volo l’opportunità data loro dall’ordinanza commissariale numero 27 del 2017, dove sono stati elencati gli “edifici di proprietà pubblica classificati inagibili da ripristinare con interventi di miglioramento sismico al fine del soddisfacimento del fabbisogno abitativo».
«In due anni – dice ancora il vice sindaco – siamo riusciti in ogni caso a riportare in paese 250 persone delle 300 effettive che c’erano prima. Con le Sae e molti edifici privati con danno lieve che sono stati sistemati. Altri cittadini stanno presentando i progetti. Tutti stanno lavorando per tonare prima possibile alla normalità. Devo ringraziare in particolare i due pilastri del nostro Comune: il responsabile dell’ufficio tecnico Angelo Ventura e Romea Petrocchi del servizio amministrativo.
Così come sono stati fondamentali i 12 dipendenti che ci sono stati aggiunti dopo il sisma. Speriamo di poter prorogare loro i contratti anche dopo il 31 dicembre».
Un bell’aiuto, per non vanificare lo sforzo di tener vivo il paese quando tutto sembrava puntare in altra direzione, è arrivato anche da un gruppo solidale, di Emilia Romagna e Trentino, che ha reso possibile la realizzazione del centro socio-commerciale. Trecento metri quadrati nel quale operano bar, ristorante, due alimentari, la farmacia e un ambulatorio medico.
«C’è ancora molto da fare sul fronte turismo – ha precisato poi Pignoloni – perché sono tante le richieste che ci arrivano da ogni parte. Però al momento possiamo contare soltanto su un centinaio di posti letto, contro i circa 400 di due anni fa. Anche questo settore è importante per far rinascere Montegallo, così come la ristrutturazione delle seconde case».
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