Si trova ricoverata all’ospedale pediatrico “Salesi” di Ancona (dopo le prime cure prestatele al “Madonna del Soccorso” di San Benedetto) la bimba di 4 anni investita domenica pomeriggio sul lungomare di Grottammare da una donna che stava pedalando in sella alla sua bici, e fuggita poi senza prestare soccorso. Mentre i medici stanno valutando se intervenire chirurgicamente sulla brutta frattura di tibia e perone, le forze dell’ordine continuano senza sosta a cercare la ciclista sulla quale pende la denuncia d’ufficio per omissione di soccorso (al momento contro ignoti) e la querela per lesioni che eventualmente sporgeranno i genitori quando la responsabile dell’investimento avrà un nome e un volto.
Si sta cercando una donna tra i 25 ed i 30 anni, con capelli lunghi castano chiaro e tatuaggi su spalle e braccia. Al momento dell’incidente indossava una canotta larga di colore marroncino chiaro e con ampia apertura sull’incavo delle maniche e un pantaloncino corto nero. Sul lobo destro aveva un divaricatore color carne dal diametro di circa un centimetro. La bici con la quale ha urtato e ferito la bambina è un modello da donna di colore nero con le gomme bianche. In questa fase è certamente utile ogni informazione che può essere data al riguardo. Basta rivolgersi alla stazione dei Carabinieri di Grottammare, titolare delle indagini, oppure alla Polizia Municipale.
Sono numerose le persone che domenica, in quell’ora di punta, hanno assistito all’incidente. Ma nella concitazione del momento, in cui tutti erano preoccupati per le condizioni della bimba, nessuno è riuscito a fermare la ragazza che si è allontanata velocemente approfittando della confusione che si è creata. Dopo il fatto diverse persone sono state contattate dai Carabinieri per il rilascio di deposizioni ufficiali utili a ricostruire la dinamica dell’accaduto e a individuare la ciclista. Di tutte queste, però, sembra che solo due questa mattina abbiano avuto il senso civico di recarsi nella caserma dei Carabinieri in via Fratelli Rosselli per verbalizzare la testimonianza. E questo renderà più difficile, ma non impossibile, l’identificazione.
m.n.g.
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